Juventusnews24
·10 agosto 2025
Vidal e quel clamoroso retroscena con la Fiorentina, la “dedica” dell’ex Juve a Corvino: «Per il c**lione che non mi ha preso nel 2009, con affetto»

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·10 agosto 2025
Ci sono sliding doors che cambiano la storia di un giocatore e, a volte, anche quella di un club. Uno di questi episodi riguarda Arturo Vidal, ex centrocampista cileno diventato icona con la Juve, che da giovane fu vicinissimo a vestire la maglia della Fiorentina.
A raccontare il retroscena è stato Pantaleo Corvino, attuale responsabile dell’area tecnica del Lecce, durante la prima puntata di Classe dirigente. All’epoca, Corvino era il direttore sportivo dei viola e stava lavorando per portare a Firenze un giovanissimo Vidal, allora militante in Sud America. La trattativa era a buon punto, tanto che l’affare sembrava quasi definito.
Come spiegato da Corvino, a interrompere tutto fu una decisione tecnica: Cesare Prandelli, allenatore della Fiorentina in quel periodo, non era convinto che Vidal potesse adattarsi al suo sistema di gioco. Per questo motivo, l’operazione venne bloccata e il centrocampista cileno prese altre strade.
Una scelta che, col senno di poi, ha lasciato più di un rimpianto. Vidal, infatti, sarebbe arrivato in Italia qualche anno dopo, ma con la maglia della Juve, diventando uno dei simboli della squadra e conquistando scudetti e trofei sotto la guida di Antonio Conte e Massimiliano Allegri.
Nonostante il mancato approdo in viola, Vidal non ha mai dimenticato quell’episodio. Anni dopo, quando vestiva la maglia del Bayern Monaco, ha voluto scherzarci sopra in maniera goliardica. Durante un incontro con Corvino, il cileno ha regalato al dirigente una sua maglia del club bavarese con una dedica a dir poco originale: «Per il cogli*ne che non mi ha preso nel 2009, con affetto Arturo».
Un gesto che, pur nella sua ironia, testimonia il carattere diretto e schietto del centrocampista e, al tempo stesso, il rapporto cordiale mantenuto con il dirigente salentino. Questo aneddoto, oggi, resta una curiosità che fa sorridere i tifosi, ma che allo stesso tempo ricorda come, nel calcio, una decisione tecnica possa cambiare il corso di una carriera e di una squadra.
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