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·4 luglio 2024

Non solo calciatori: le Leghe pronte a far causa alla FIFA per il Mondiale per Club

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Dopo il ricorso presentato dalla FIFPRO Europe, a cui ha aderito nelle scorse settimane anche l’Assocalciatori, il Mondiale per Club 2025 si appresta a dover fronteggiare anche l’ostilità delle Leghe europee nei prossimi tempi.

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, la nuova competizione voluta dalla FIFA di Gianni Infantino che inizierà nell’estate del 2025 negli Stati Uniti è vista come un ulteriore torneo che andrà a intasare il calendario, comunque già con poche possibilità di manovre. Una competizione che «avrà più danni che benefici», ha commentato il presidente dell’AIC Umberto Calcagno. E il suo pensiero è condiviso dalle vari istituzioni dei diversi campionati europei.


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Ora i campionati nazionali, insieme ai sindacati europei dei calciatori, puntano a rivolgersi alla Corte di Giustizia dell’Unione europea per cercare di bloccare il torneo, che vedrà protagoniste fra le 32 squadre coinvolte anche Inter e Juventus. Ma non è da escludere che nelle prossime settimane il fronte del no possa allargarsi anche alle varie Federazioni nazionali. Queste ultime temono che questa condotta della FIFA, seguita anche dalla UEFA con la nuova formula di Champions ed Europa League, possa progressivamente portare a un interesse sempre minore verso i campionati nazionali, senza dimenticare il rischio di avere meno risorse economiche derivanti dai diritti tv con i broadcaster che, quasi naturalmente, preferirebbero investire per trasmettere le competizioni internazionali.

Si prospetta per la FIFA un’accusa di «abuso di posizione dominante». La stessa che la Corte di Giustizia Europea ha riconosciuto alla UEFA lo scorso dicembre nella causa che la vedeva contrapposta alla Superlega, nella figura della società A22 Sports che cura gli interessi del torneo. E lo stesso esito, sperano leghe e giocatori, potrebbe arrivare anche per la loro causa contro il Mondiale per Club.

Il fronte del no, in passato, avrebbe suggerito alla FIFA di far terminare la nuova competizione entro il 30 giugno 2025, così da non sconfinare nella stagione 2025/26, che come è stabilito inizierà il 1° luglio 2025. Ma questo non è l’unico punto che ha fatto propendere per una causa contro il Mondiale per Club, che inoltre non vedrà la cancellazione del torneo annuale che si disputa già oggi.

Mondiale per Club causa Leghe – Dai ricavi al lato organizzativo: tutti i punti oscuri della nuova competizione voluta da Gianni Infantino

Prima di tutto, c’è il lato economico. Infatti, i ricavi garantiti alle 32 squadre partecipanti non dovrebbero raggiungere, nemmeno lontanamente, i 50 milioni di euro inizialmente promessi dalla stessa FIFA. Infatti, non si conoscono ancora gli sponsor della competizioni e quali saranno i broadcaster che trasmetteranno la competizione. Si era parlato di Apple come unico player mondiale, ma le trattative sembrano essere state messe in stallo. Queste due voci sono le più importanti dal punto di vista dei ricavi, e non aver già trovato una quadra pone la FIFA in una posizione molto scomoda rispetto ai club.

Poi c’è la situazione organizzativa. Non si conoscono, infatti, le città degli Stati Uniti che ospiteranno la competizione, anche se è facile prevedere che più o meno saranno le stesse che ospiteranno il Mondiale 2026, che si giocherà appunto anche negli USA, che proprio in questi giorni ospitano la Copa America. Un altro punto, e non di poco conto, sono le tempistiche del torneo che vanno a scontrarsi contro quelle del calciomercato e della preparazione per la stagione 2025/26.

Un primo punto è quello dei contratti in scadenza dei contratti dei calciatori presenti nelle squadre partecipanti. Come è noto, gli accordi fra club e giocatori vengono siglati a stagione sportiva, che inizia ufficialmente il 1° luglio e termina il 30 giugno dell’anno successivo. Stesso discorso per i prestiti, con le società che concordano un prestito annuale che segue lo stesso calendario. Insomma, in questo caso cosa si fa se c’è in calendario un torneo che si giocherà dal 15 giungo al 13 luglio?

Per i prestiti potrebbe bastare una semplice deroga, come avvenne durante la pandemia. Ma allora tutti club dovettero affrontare la stagione, ora si parla di accordi che per la maggior parte coinvolgerebbero una società iscritta al Mondiale per Club mentre un’altra sarà alle prese con la preparazione in vista della stagione successiva e magari che conta sulla disponibilità di quel calciatore. E poi c’è la questione infortuni con la questione assicurativa che vuole un club come garante.

Ma il punto principale, oltre a questi che comunque sono molto importanti, è quello relativo al numero di partite previste ogni quattro anni quando ci sarà il Mondiale per Club. Infatti, con l’attuale previsione il numero di partite in programma per il biennio 2023-2025 potrebbe arrivare a un massimo di 152. Oltre al Mondiale per Club, il terreno di scontro con la FIFA potrebbe allargarsi alle pause nazionali. Infatti, la Serie A, insieme a qualche altro campionato europeo e non, pensa che sia meglio una pausa più lunga a settembre che le attuali due fra settembre appunto e ottobre che nei fatti vanno a spezzare l’inizio della stagione e non permettono ai vari allenatori di avere a disposizione i calciatori più importanti proprio quando la stagione inizia a entrare nel vivo con le prime partite internazionali.

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