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·6 luglio 2024
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Ennesimo attacco di Spalletti al calcio italiano degli… stranieri. L’ex allenatore utilizza Inter, Juventus e Milan per contestare la presenza di giocatori non nazionali. Lo ha fatto durante Notti Europee su Rai 1.
ELIMINAZIONE COMPLICATA – Arrigo Sacchi non va contro il commissario tecnico dell’Italia per il fallimento agli Europei. L’ex allenatore, che nel 1996 uscì ai gironi, trova altre motivazioni per il disastro in Germania: «Luciano Spalletti è una vittima. Ha avuto coraggio di entrare, Spalletti è un ottimo allenatore. Purtroppo noi non abbiamo mai avuto uno stile di gioco: ce l’hanno l’Olanda, l’Inghilterra, il Brasile, l’Argentina e l’Uruguay lo stile, noi non l’abbiamo avuto. Abbiamo cercato di fregare l’avversario. Poco tempo? Ovviamente sì. Ma, fra parentesi, adesso ci sono anche tanti stranieri. Troppi».
LA CRITICA – Sacchi se la prende col calcio italiano, dimenticandosi che lui vinse (anche) per aver preso Ruud Gullit, Frank Rijkaard e Marco van Basten: «In passato, quando venivano tanti giocatori stranieri, la nazionale italiana subito andava peggio. Perché? Perché ci mettevamo in mano al singolo. Noi abbiamo sempre giocato un calcio non di undici giocatori: in Europa tu pensa alla Juventus, all’Inter e al Milan, abbiamo vinto pochissimo. E abbiamo vinto in Europa solo nei momenti in cui ci avvicinavamo un po’ di più a quello che succedeva nel calcio. In Svizzera hanno tre centri federali, la Germania ne ha mi pare ventiquattro, la Francia sedici o diciotto. E noi uno».
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