🤔Difesa a 3 bocciata, ma Retegui c'è! Italia, quanti spunti per Spalletti | OneFootball

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Marco Alessandri·22 marzo 2024

🤔Difesa a 3 bocciata, ma Retegui c'è! Italia, quanti spunti per Spalletti

Immagine dell'articolo:🤔Difesa a 3 bocciata, ma Retegui c'è! Italia, quanti spunti per Spalletti

L’Italia vince contro il Venezuela, seppur faticando con un avversario decisamente inferiore. Alla fine a decidere è il rigore parato da Donnarumma dopo pochi secondi e la doppietta di Mateo Retegui, che fornisce uno dei due grandi spunti lasciati dal match del Chase Stadium.

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L’altro è rappresentato dal tentativo di difendere a 3. Ma andiamo per ordine, partendo dalle belle notizie.


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Luciano Spalletti ha fatto un po’ di esperimenti, ma tra questi non dovrebbe raffigurare Mateo Retegui, che oggi è il profilo più adatto a ricoprire il ruolo di numero 9 dell’Italia. L’attaccante del Genoa anche ieri ha trasformato in oro colato le uniche due occasioni avute tra i piedi, confermandosi implacabile quando veste l’azzurro.

La doppietta in terra statunitense lo porta a quota 4 gol in 5 partite con la Nazionale (4 da titolare), e parla di un centravanti che sembra calarsi al meglio nel nuovo corso spallettiano, dopo aver sorpreso tutti al debutto sotto Mancini.

Certo, arriveranno anche avversari più tosti, ma in fondo l’ex Tigre ha già fatto male a una Nazionale Top, l’Inghilterra nel suo esordio con l’Italia. Euro 2024, insomma, può essere il palcoscenico in cui consacrarsi come nuovo bomber azzurro, vista anche la pochezza della concorrenza.

Immobile sta vivendo la stagione più complicata della sua avventura nella Lazio (appena 6 gol in 25 presenze), come anche il “Gallo” Belotti, che dopo la fine della propria esperienza a Roma non è ancora riuscito a prendersi del tutto la Fiorentina. Raspadori è vittima dell’annata horror del Napoli, mentre Lucca e Scamacca non paiono ancora pronti. Se per quanto riguarda il primo c’era da aspettarselo, per l’attaccante dell’Atalanta invece siamo di fronte a un passo indietro rispetto a quanto mostrato a Sassuolo fino a due anni fa.

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Retegui, insomma, oggi è il punto di partenza di Spalletti, come un po’ lo era stato anche per Mancini, che preso dalla disperazione a un certo punto era andato in cerca del proprio numero 9 in Argentina, facendo ritorno appunto con Mateo.

A fine gara sono arrivate le parole di elogio del Ct, che lo ha definito perfetto: “Ha fatto un lavoro straordinario e non solo per i due gol. Chi segna fa sempre qualcosa in più degli altri, lui però ha giocato una partita solida sotto molti aspetti. Conoscevamo le sue abilità in area, ma quello che mi è piaciuto maggiormente è stata la sua abilità a far salire la squadra e ad aiutare la difesa, come nei calci piazzati“.


Difesa a 3, non ci siamo

L’altro grande spunto legato al match di ieri lo porta la difesa a tre, che nel primo tempo ha messo in grandissima difficoltà la retroguardia azzurra. Abituata a giocare con un sistema a quattro, l’Italia si è esposta continuamente agli attacchi venezuelani.

Il rischio, poi, di perdere Chiesa, sulla falsa riga di quanto accade nella Juventus, c’è eccome e lo si è visto anche ieri. L’ex Fiorentina dà il meglio di sé quando parte largo a sinistra e si accentra, non quando deve liberarsi della marcatura preventiva della difesa avversaria.

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Spalletti ha giustamente provato questo modulo per tentare di regalare ai suoi un’alternativa in più, uno schema che possa portare imprevedibilità agli attacchi azzurri. Obiettivo fallito, per ora, ma per l’ex tecnico del Napoli ci sono comunque novità da salvare:

Non è stata una brutta partita, abbiamo fatto belle cose. Sicuramente nel primo tempo non abbiamo interpretato al meglio la difesa a tre, che ho scelto per mettere a proprio agio giocatori che la utilizzano quotidianamente nei rispettivi club. Purtroppo non ha avuto effetti e siamo miglirati nella ripresa, con giocatori più tecnici. Lasciatemi dire, però, che ho anche visto tanti errori, leggerezze, palloni persi come quello che ha portato al rigore. Su questo dobbiamo lavorare“.

Fa bene il Ct a lanciare l’allarme, ma in fondo queste partite servono anche a limare le imperfezioni, a mettere in evidenza i limiti di una squadra che tra meno di tre mesi prenderà parte all’Europeo e lo farà da campione in carica.