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Vincenzo Visco·21 marzo 2024
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Vincenzo Visco·21 marzo 2024
Non una bella Italia quella che abbiamo visto a Fort Lauderdale, ma che candida seriamente Mateo Retegui come numero 9 azzurro a Euro 2024.
Una doppietta raccolta a fronte delle uniche due occasioni avute, che dimostra cinismo da parte dell’attaccante del Genoa e da buone sensazioni a Spalletti in una serata dove gli errori sono stati tanti, soprattutto in difesa, con un modulo a tre archiviato al 75′.
Prima Buongiorno che causa un rigore dopo pochissimi minuti, poi un erroraccio in fase di costruzione generato da Bonaventura, con Donnarumma miracoloso in varie occasioni, e non solo per il rigore respinto a Rondon, che ha tenuto a galla l’Italia. Poi il ritorno al 4-3-3 e l’arrivo del gol vittoria, davanti agli occhi di Jannik Sinner, presente in tribuna.
Al minuto 74, con l’ingresso in campo di Zaniolo per Cambiaso, Spalletti ordina ai suoi di schierarsi col 4-3-3: fallito, dunque, almeno per ora, l’esperimento del modulo con tre difensori.
E il modulo più congeniale al CT dà, poco dopo 5 minuti, i suoi frutti: Jorginho penetra in area e serve Retegui, che stoppa, si gira e col destro trova la sua prima doppietta in azzurro.
Quattro gol in cinque presenze con la maglia dell’Italia, e la sua seconda doppietta personale in questa stagione dopo quella in Coppa Italia, realizzata contro il Modena.
In avvio di ripresa c’è stato un momento di tensione tra Rondon e Udogie: il primo, infatti, voleva velocizzare la ripresa del gioco tentando di strappare la palla dalle mani di Donnarumma, finendo poi per scontrarsi con l’azzurro arrivato lì per “difendere” Gigio. Da qui stava per accendersi una piccola mischia, subito placata.
Dopo l’incontro di ieri, Jannik Sinner – presente a Miami per il secondo Master 1000 stagionale – è arrivato in tribuna per assistere al match. Prima il saluto con Fabio Cannavaro, poi si è seduto accanto al presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Come riportato da Rai Sport, Cannavaro mima dei gesti a Sinner spiegandogli dei movimenti e lui ascolta interessatissimo.
Lo stesso Gravina ha donato al campione azzurro la maglia numero 10 azzurra, personalizzata col suo cognome.
Dal 40′ al 43′ entrambe le fazioni commettono due grosse ingenuità difensive, regalando, di fatto, la rete per gli avversari. Per primo è il Venezuela a regalare la sfera agli azzurri nei pressi dell’area piccola, dove Retegui viene servito e batte Romo, trovando il terzo gol in azzurro a due anni di distanza dall’ultimo.
Al 43′ anche l’Italia sbaglia in fase di costruzione: Donnarumma passa a Bonaventura, che pressato cerca subito Buongiorno con un passaggio totalmente sbagliato e intercettato da Machis.
Qui, a porta spalancata, trova la rete del pareggio immediato, con Spalletti amareggiato in panchina. Bonaventura, dopo il rientro negli spogliatoi, non è più tornato in campo: Barella ha preso il suo posto a inizio secondo tempo.
Per Donnarumma, questo, è il primo rigore parato nei 90′ con la maglia dell’Italia a fronte di 6 affrontati, come confermato da Opta.
Inoltre, come suggerito dal preciso Giuseppe Pastore sul proprio canale X, dopo 9 anni un portiere azzurro respinge un penalty nei minuti regolamentari: l’ultimo era stato Buffon in Italia-Croazia nel giugno 2015.
Avvio shock degli Azzurri, che dopo 2 minuti concedono subito un calcio di rigore al Venezuela. A causarlo è Buongiorno, che trattiene sul collo Rondon.
L’arbitro non esita nemmeno un secondo e fischia il penalty. Dal dischetto si presenta lo stesso Rondon, con Donnarumma bravo a respingere la conclusione dagli 11 metri.
Serata abbastanza no per l’attaccante venezuelano, che al minuto 20 spreca un’altra ghiotta chance per sbloccare il match.
Tutto solo, infatti, davanti a Donnarumma, l’attaccante classe ’89 non riesce ad impattare bene col destro e manda a lato.
Poco prima del fischio d’inizio è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Joe Barone.
Come evidenziato nelle immagini qui sopra, sono pochissimi i supporters che hanno atteso l’arrivo delle squadre fuori allo Chase Stadium di Fort Lauderdale.
L’Italia non giocava negli Stati Uniti dall’11 giugno 2005, quando affrontò l’Ecuador a New York: partita finita 1-1 con gol Toni e Ayovi.
Poco prima dell’inizio del match, Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di Rai Sport: “Dobbiamo far vedere di essere le persone giuste, nelle partite daremo una risposta. Non scrivo nessun codice ma guardo le cose che dobbiamo prendere e quelle che dobbiamo lasciare […] Io prima suggerisco, poi impongo oppure alla fine non convoco, si resta fuori“.
Parole che sembrano una frecciata a qualche azzurro lasciato a casa in vista di questo doppio impegno.