Giulini: «Noi stiamo costruendo un futuro brillante per il Cagliari. Il giorno in cui dovessi uscire di scena, mi accerterei…» | OneFootball

Tommaso Giulini, presidente del Cagliari Calcio, ha rilasciato un’intervista ai taccuini de La Nuova Sardegna. Le dichiarazioni

Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, ha fatto il punto della situazione in un’intervista esclusiva a La Nuova Sardegna. Il numero uno del club sardo ha toccato diverse tematiche calde, offrendo la sua visione su questioni cruciali per il futuro della squadra. Tra gli argomenti trattati, spicca la sua decisione di affidarsi a Pisacane, una scelta che Giulini ha difeso con convinzione, sottolineando la fiducia nelle sue capacità e nel suo progetto tecnico.

Futuro e strategie

Un altro tema di grande attualità è il futuro di Roberto Piccoli, il talentuoso attaccante che tanto bene ha fatto nella scorsa stagione. Giulini ha fatto capire che la sua permanenza non è affatto scontata e che si valuteranno attentamente tutte le opzioni. Il presidente ha inoltre affrontato la questione dello stadio, un argomento sempre molto sentito dai tifosi, aggiornando sui progressi dei lavori e sull’importanza di avere una casa moderna e funzionale. Infine, non sono mancati accenni alle strategie di mercato e agli obiettivi della prossima stagione, con la ferma volontà di costruire una squadra competitiva e all’altezza delle aspettative. Di seguito troverete uno spunto di ciò che il presidente ha proferito:

FUTURO CAGLIARI – «In serie A le società di proprietà di dirigenti italiani sono rimaste in poche. Fare il presidente è un mestiere sempre più rischioso, ci sono tanti interessi da tutte le parti e molti imprenditori italiani preferiscono investire su altro. Vent’anni fa c’era di sicuro una passione molto più forte da parte del mondo dell’imprenditoria. Noi stiamo costruendo un futuro brillante per il Cagliari ma è chiaro che prima o poi un passaggio di mano avverrà. A oggi è più facile che possa avvenire con un fondo straniero piuttosto che italiano. Ma il giorno in cui dovessi uscire di scena, mi accerterei di lasciare il club in buone mani».

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