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·23 de junio de 2025
Giordano: "Baroni ha lavorato bene, si poteva continuare con lui. Sarri non basta"

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·23 de junio de 2025
La stagione appena conclusa ha lasciato sentimenti contrastanti in casa Lazio. Nonostante l’annata si sia chiusa senza trofei e con un mancato accesso alle coppe europee più prestigiose, c’è chi ritiene che il lavoro svolto da Marco Baroni sia stato più che positivo, viste le risorse a disposizione. Si tratta dell'ex storico attaccante biancoceleste Bruno Giordano, intervistato dal Corriere della Sera.
A mio avviso, Baroni ha lavorato bene e si sarebbe potuto continuare con lui. È vero che la Lazio non ha portato a casa risultati concreti in questa stagione, ma la squadra è rimasta in corsa fino alla fine. In un certo senso, il percorso dei biancocelesti ricorda quello dell’Inter: entrambe hanno affrontato più competizioni, rimanendo protagoniste, ma senza riuscire a concretizzare. La fortuna ha un ruolo fondamentale in queste situazioni: a volte ti assiste, altre no. Con un po’ più di fortuna, oggi parleremmo di un’annata decisamente più positiva per la Lazio.
Considerando l’organico a disposizione di Baroni, non parlerei affatto di delusione. In Europa il cammino è stato più che dignitoso, ad eccezione della gara d’andata contro il Bodo. In campionato, la squadra ha lottato per la Champions fino all’ultima giornata. Il mancato obiettivo finale, secondo me, va attribuito ad altri fattori.
Ai giocatori. Nell’ultima partita, in casa e con un avversario ridotto in dieci per oltre un tempo, bisognava almeno pareggiare. Anche un sesto posto con accesso alla Conference League avrebbe lasciato meno amaro in bocca. Considerando il valore della rosa, che valeva un piazzamento tra il sesto e il settimo posto, non parlerei di fallimento.
Sarri ha iniziato bene, ma l’ultima stagione è stata negativa. Conosce l’ambiente e questo è un vantaggio, ma a fare la differenza saranno i giocatori. Il livello tecnico è quello: anche il miglior allenatore del mondo non può far segnare sei gol a Guendouzi o sette a Rovella. Sono ottimi calciatori, ma la rosa, anche nei suoi elementi migliori, mostra dei limiti. Sarà interessante capire con quale atteggiamento affronteranno la prossima stagione.
Non credo che Sarri, da solo, possa cambiare le cose senza innesti di qualità. Magari si migliora di una posizione, ma si può anche peggiorare. Il valore attuale della rosa è quello. Servono investimenti. Personalmente preferisco avere grandi giocatori che grandi allenatori.
Secondo me, nessuno è incedibile: tutto dipende dalle offerte. Se vendi bene e reinvesti con criterio, puoi migliorare anche cedendo i tuoi pezzi migliori. Il mondo è pieno di talenti ancora poco conosciuti. Si è parlato di offerte importanti rifiutate: io, per 40-50 milioni, venderei chiunque. Il Napoli di Spalletti è l’esempio perfetto: ha ceduto giocatori chiave, ha acquistato nomi semi sconosciuti e ha vinto lo Scudetto. Se lavori con competenza, i risultati arrivano.
Serve un centrocampista adatto al 4-3-3 di Sarri e nuovi esterni: Lazzari, Marusic e Hysaj hanno dato tutto, ma servono forze fresche. Anche una punta di livello è necessaria. Tuttavia, per capire di cosa ha davvero bisogno la Lazio, bisogna prima comprendere le reali ambizioni della società. Se si vuole puntare alla Champions, servono almeno quattro o cinque acquisti di alto profilo.