Calcionews24
·14 August 2025
Vlahovic scaricato anche dallo Stadium: la reazione polemica e i suoi piani futuri

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·14 August 2025
C’eravamo tanto amati, ma ora è tempo di separarsi. Il verdetto emesso dai trentamila tifosi presenti all’Allianz Stadium per l’amichevole della Juventus con la Next Gen è stato inappellabile e suona come una condanna senza appello per Dušan Vlahović. I fischi, piovuti dagli spalti sia alla lettura delle formazioni che dopo un gol sbagliato e, incredibilmente, anche dopo una rete segnata, hanno sancito la rottura definitiva di un legame che sembrava solido. La risposta polemica del centravanti serbo, che ha applaudito polemico il suo stesso pubblico, ha chiuso il cerchio, trasformando il malcontento in un divorzio conclamato.
Sembra trascorsa un’era geologica, e non appena due anni, da quel torrido agosto del 2023, quando lo stesso popolo bianconero si schierò compatto a difesa del proprio numero 9, opponendosi al possibile scambio con il Chelsea per Romelu Lukaku. Oggi, la situazione si è capovolta in modo drammatico. Il feeling è svanito, lasciando spazio a una freddezza che ha radici profonde. Vlahović, con un contratto in scadenza nel giugno 2026, è a tutti gli effetti un separato in casa.
La partita per il suo futuro è complessa e si gioca su più tavoli. Da un lato c’è il giocatore, che percepisce uno stipendio da 12 milioni di euro netti a stagione e non ha alcuna intenzione di rinnovare né di rinunciare a tale cifra. Dall’altro c’è la dirigenza della Juventus, con il nuovo direttore Damien Comolli che ha ereditato una situazione spinosa. La linea della Continassa è chiara: incentivare la cessione, ma senza svendite. Il prezzo minimo è fissato a 20 milioni di euro, una cifra sotto la quale non si scenderà: scrive La Gazzetta dello Sport.
Le trattative, a diciotto giorni dalla chiusura del mercato, sono in una fase di stallo. Vlahović ha già respinto le avances di club arabi e turchi e ha mostrato freddezza verso il Newcastle. Il suo desiderio, non è un mistero, sarebbe quello di rimanere in Italia, con una chiara preferenza per un trasferimento al Milan, dove ritroverebbe il suo ex allenatore Massimiliano Allegri. La Juventus, che nel frattempo si è mossa sul mercato con l’ingaggio di Jonathan David e il possibile ritorno di Kolo Muani, si trova di fronte a un bivio: rischiare di tenere in rosa un giocatore scontento e inviso alla piazza, o forzare una cessione difficile, per evitare il pericolo, sempre più concreto, di perderlo a parametro zero.