PianetaBari
·27 August 2025
Protti: “Navigo a vista. Parto da 3-0 per il tumore, ma voglio rimontare. Ho paura di guardare al futuro”

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·27 August 2025
Era il 5 luglio e Igor Protti sui social annunciava la sua malattia. Un colpo al cuore per tutti coloro che hanno sempre visto in lui non soltanto un grande calciatore, ma anche un uomo vero. La notizia fa il giro d’Italia, arrivando ben presto anche a Bari, e allo Zar piovono abbracci, attestati di vicinanza da tanti campioni del calcio e dello sport ma soprattutto da tantissimi tifosi.
Protti inizia a curarsi dopo il primo intervento, poi sabato 12 luglio pubblica un video sul proprio profilo Instagram, direttamente da casa, dove è rientrato dopo un primo ciclo di cure. Volto sereno ma provato, i tifosi del Livorno lo “abbracciano” con uno striscione sotto la camera dell’ospedale di Pisa, ma non mancano gli attestati di stima anche dalla sua Puglia. L’affetto è gigantesco e lui ricambia. Venerdi Protti partecipa alla prima partita del suo Livorno in serie C con la Ternana, con un commovente giro di campo in cui riceve il tributo di tutto lo stadio Picchi.
E così che Protti ha deciso di raccontare dalla sua malattia, rilasciando un’intervista a Il Tirreno, di cui riportiamo qualche spezzone.
Igor Protti, come stai? «Ormai da due mesi convivo coi miei problemi. Operato di stomia per la deviazione dell’intestino e con la chemioterapia in corso. Navigo a vista, giorno dopo giorno. Alcuni sono più facili, altri molto più difficili. Da giugno il mio mondo è stravolto».
Hai paura? «Sì, ho paura e non ho nessun problema ad ammetterlo. La paura è un sentimento naturale, ti aiuta nella sopravvivenza. È vero, magari da fuori mi hanno sempre visto come un guerriero indistruttibile, ma sono un uomo e ho sempre avuto le mie debolezze, anche quando ero calciatore. Questa però è una paura diversa. È la paura di guardare al futuro. Perché non sai se ci sarà e eventualmente non sai per quanto ci sarà».
Che partita è questa? «È una partita infame. Io giocavo partite che iniziavano 0-0 e potevo guardare in faccia il mio avversario. Con lealtà, ma lo guardavo. Qui non lo posso vedere e sono entrato in campo in ritardo, sul 3-0 per lui. Le rimonte esistono esistono e provo a recuperare questo 3-0».
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Protti, quando hai annunciato la tua malattia, il fiume di affetto e di amore perte è straripato. «È vero, ti giuro che mai e poi mai avrei immaginato tutto questo. È stata una delle emozioni più belle della mia vita e approfitto di questa intervista per ringraziare tutti, uno a uno, chiunque ha avuto una parola o un pensiero per me».
E ora? «Ce la metto tutta ogni giorno. E lotterò, come mi hanno scritto nello striscione i ragazzi della curva. Magari anche come esempio per i tanti che stanno combattendo una battaglia simile alla mia».