PianetaBari
·9 February 2025
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Un Bari rabberciato in ogni reparto si appresta ad affrontare una delle trasferte più ostiche dell’intero campionato. A Castellammare di Stabia i biancorossi saranno ospiti di una delle rivelazioni della stagione, la Juve Stabia di Gianluca Pagliuca.
Il Bari che vedremo sarà per certi versi inedito, soprattutto per un particolare: per la prima volta in stagione Moreno Longo non avrà a disposizione contemporaneamente né Benali né Maita, entrambi squalificati. All’assenza dei due perni del centrocampo si aggiungono quelle di Simic, Oliveri e Novakovich, oltre ai vari Pucino, Lella e Lasagna recuperati ma a mezzo servizio. Con ogni probabilità sarà quindi la partita dei nuovi acquisti, e soprattutto di Maggiore, chiamato a colmare il vuoto lasciato dai due squalificati.
Di fronte ci sarà una squadra forte, consapevole ma anche agguerrita perchè scottata dalle recenti polemiche arbitrali costate tre giornate di squalifica a mister Pagliuca. Cerchiamo di capire cosa c’è dietro l’ottima stagione della Juve Stabia, quali sono i principi di gioco adottati da Pagliuca e quali i giocatori chiave.
Copyright: SSC Bari
L’exploit della Juve Stabia affonda le proprie radici nella connessione tra Pagliuca e il gruppo squadra. Dopo la promozione ottenuta a sorpresa l’anno scorso la società ha sposato la linea della continuità lasciando inalterati gli equilibri trovati da staff tecnico e calciatori.
La Juve Stabia si affacciava alla Serie B con un organico sprovvisto di esperienza a questi livelli, ma anche con la consapevolezza di poter compensare questi limiti oggettivi con un’organizzazione maniacale e una proposta di gioco vivace e coraggiosa. Proprio al San Nicola di Bari si è avuta la prima Epifania: una Juve Stabia brillante e per nulla intimorita dall’ambiente passò sopra ad un Bari ancora agitato dai demoni della precedente stagione.
Quell’esordio è stato il punto di partenza di un percorso virtuoso, arricchito da altri scalpi importanti, come quelli del Pisa di Inzaghi e della Sampdoria, per giunta a Marassi.
Copyright: SSC Bari
Dietro i 33 punti conquistati dalla Juve Stabia c’è un sistema di gioco collaudato e una colonna vertebrale stabile, fortificata da elementi emersi a sorpresa. Il 3421 sviluppato da Pagliuca poggia su una fase di possesso ricercata e ben organizzata, diretta da Leone, tra i centrocampisti esordienti più interessanti della categoria, ed anche dall’instancabile Buglio, uno dei fedelissimi di Pagliuca. La manovra trova poi sfogo sulle fasce, dove Floriani, Rocchetti e il giovanissimo Fortini si stanno ritagliando uno spazio importante.
La fase offensiva si regge sulle spalle di Andrea Adorante, top scorer della squadra e attaccante in prospettiva molto interessante. Al suo fianco ruotano i vari Piscopo, Candellone e Mosti, ai quali si è aggiunto da poco l’ex Bari Sgarbi. In base alle loro caratteristiche – Candellone è più attaccante mentre Mosti e Piscopo sono trequartisti – questi giocatori compensano i movimenti di Adorante cercando di attaccare la profondità quando necessario o di abbassarsi per raccordare quando ad impegnare i difensori ci pensa il numero 9.
La Juve Stabia, anche guardando le statistiche avanzate, è quindi una squadra equilibrata che si regge su una fase di non possesso molto organizzata che compensa quelli che possono essere i limiti individuali di alcuni elementi.