De Laurentiis a sorpresa: «Serie A a 16 squadre tutta in chiaro su Rai e Mediaset». La proposta del presidente del Napoli per il futuro del campionato! | OneFootball

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·22. August 2025

De Laurentiis a sorpresa: «Serie A a 16 squadre tutta in chiaro su Rai e Mediaset». La proposta del presidente del Napoli per il futuro del campionato!

Artikelbild:De Laurentiis a sorpresa: «Serie A a 16 squadre tutta in chiaro su Rai e Mediaset». La proposta del presidente del Napoli per il futuro del campionato!

De Laurentiis, presidente del Napoli, ha avanzato questa proposta sul futuro della Serie A, in chiaro sulla Rai e su Mediaset

Aurelio De Laurentiis ha ipotizzato una Serie A diversa. Nell’intervista rilasciata a Paolo Condò sulle pagine di 7, inserto del Corriere della Sera, il presidente del Napoli ha parlato del suo club, dell’ex bianconero Antonio Conte, ma anche di una proposta nuova per il nostro campionato, a 16 squadre in chiaro su Rai e Mediaset.

SCELTA CONTE – «Per vedere il quadro completo occorre partire da più lontano, dalla scelta di prendere un allenatore tosto come Conte. Molti anni fa lo incontrai alle Maldive. Era in vacanza assieme a Elisabetta, sua moglie, e a Vittoria, la loro figlia. Passammo alcune giornate a nuotare e a discutere di calcio. Mi spiegò il suo modo di lavorare e io rimasi affascinato dal rigore che lo animava. Uno stakanovista sul lavoro, come me. È evidente che siamo entrambi innamorati di ciò che facciamo, e questo per me è un aspetto fondamentale. Come la cura dei dettagli. Quando la piazza l’anno scorso mi chiese giustamente l’esonero di Garcia, era novembre, io invitai Antonio a colazione a casa mia e gli offrii di subentrare. Ma lui, con onestà intellettuale e il rigore di cui le dicevo, rispose che era suo desiderio venire a Napoli, ma a giugno, quando assieme avremmo ricostruito la squadra. E così è stato».


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FRIZIONI DOPO CESSIONE KVARA – «Nessuna frizione. Dovevo farlo. Nessuno poteva sostituire Kvara alla pari, ma ci abbiamo provato: il Psv per esempio non ci ha dato Noa Lang, per fortuna in estate si è convinto. Del resto se quello di gennaio viene chiamato mercato di riparazione, uno del livello di Kvara a metà stagione non te lo vendono. Detto questo, ero consapevole che Conte, concentrato sulla lotta per arrivare più in alto possibile, avrebbe faticato ad accettare l’operazione. Diciamo che ho scommesso sulla sua capacità di vincere ugualmente, ed è stata una buona puntata».

ACQUISIZIONE DEL NAPOLI – «Un giorno dovrò scrivere il libro di come avvenne quell’acquisizione. Ma per sommi capi gliela riassumo perché fu davvero un’avventura. Avevo già provato a prendere il Napoli, nel 1999, convocando i media e mostrando loro un assegno circolare da 120 miliardi di lire spezzato in due parti: la prima era a disposizione di Ferlaino, per la seconda volevo effettuare una due diligence. La sua risposta fu una causa per aver creato, secondo lui, una distrazione della campagna abbonamenti, causa che peraltro vinsi facilmente. Ricordo che Gazzoni mi offrì il Bologna per 50 miliardi, ma risposi che io tifavo per il Napoli e quindi mi interessava solo il Napoli».

FUTURO SERIE A – «Battaglia contro l’ingresso dei fondi? Ci siamo trovati a combattere fianco a fianco con Andrea Agnelli e abbiamo vinto. Spero che dimagrisca. Come nel 1986, eviterebbe che i calciatori si usurino bruciando il loro valore. Un torneo a 16 quadre eviterebbe anche quelle partite con poche migliaia di spettatori in Tv che indeboliscono la credibilità commerciale del calcio. È maturo il tempo perché Giorgia Meloni tolga il tetto pubblicitario alla Rai, per finanziare tutta la Serie A in chiaro, tra la rete di stato e Mediaset. Le soluzioni sono due, andare in chiaro dando i ricavi delle pubblicità ai club, o puntare sui tifosi attraverso la Pay per View».

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