Rampulla su Marotta, dal gol storico al ricordo della Juve: «Volevo essere Anastasi. Beppe? Aveva un gran sinistro» | OneFootball

Rampulla su Marotta, dal gol storico al ricordo della Juve: «Volevo essere Anastasi. Beppe? Aveva un gran sinistro» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Inter News 24

Inter News 24

·25 de agosto de 2025

Rampulla su Marotta, dal gol storico al ricordo della Juve: «Volevo essere Anastasi. Beppe? Aveva un gran sinistro»

Imagem do artigo:Rampulla su Marotta, dal gol storico al ricordo della Juve: «Volevo essere Anastasi. Beppe? Aveva un gran sinistro»

Rampulla su Marotta: dall’incursione storica con la Cremonese alla Juventus dei record. I maestri, gli aneddoti e l’avventura con Lippi in Cina

Un gol che ha fatto la storia, un gesto che lo ha consegnato alla memoria collettiva del calcio italiano. Michelangelo Rampulla, ex portiere siciliano classe 1962, è stato il primo estremo difensore a segnare un gol su azione in Serie A: il 23 febbraio 1992, in Atalanta-Cremonese, al 90’, si sganciò in avanti e realizzò di testa il clamoroso pareggio.

In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Rampulla ha ripercorso le tappe della sua carriera, dagli inizi da attaccante fino alla consacrazione nella Juventus. «Comincio attaccante, ala sinistra in un 4-3-3 moderno – ha raccontato – ma mio padre, juventino, voleva che facessi il portiere. Io sognavo Anastasi, l’idolo di noi siciliani. Alla fine, il mio primo allenatore cedette: “Va bene, vai in porta”».


Vídeos OneFootball


Il gol con la Cremonese

Il ricordo più vivo resta quello di Atalanta-Cremonese: «C’è una punizione al 90’. Chiedo al mister Giagnoni di andare avanti. Lui dice no, ma il compagno Garzilli mi incoraggia: “Ti copro io”. Mi butto, la palla arriva sul secondo palo e segno di testa. Non mi rendo quasi conto, penso solo a tornare in porta».

Marotta e la Juve

Nel racconto non mancano aneddoti legati a volti noti del calcio italiano e dell’Inter. «A Varese c’era Marotta direttore sportivo. Si cambiava e veniva a calciare con noi, aveva un bel sinistro». Poi l’approdo in bianconero: «Nel ’92 mi voleva la Lazio, ma Zenga mi disse: “Vai alla Juve!”. Per uno juventino come me, dieci partite lì valevano trenta altrove. Ne ho giocate 99, ma la centesima la considero l’amichevole Juve-Toro per gli alluvionati, da capitano».

I grandi allenatori

Rampulla ricorda con affetto Trapattoni («ti spiegava ogni dettaglio e poi in partitella ti entrava duro anche a 50 anni») e soprattutto Marcello Lippi: «Straordinario motivatore. In Cina, a un passo dal titolo, nell’intervallo spaccò una lavagna con un calcio: i ragazzi terrorizzati rientrarono e pareggiarono. Vincemmo lo “scudetto”».

Un viaggio che parte da un sogno di fare l’attaccante e arriva a un gol storico, passando per la Juventus e i grandi maestri del calcio italiano. Rampulla rimane un simbolo unico: il portiere che segnò, ma soprattutto un uomo di calcio capace di raccontare il pallone con passione e ironia.

Saiba mais sobre o veículo