Calcionews24
·28 de agosto de 2025
Rafa Benítez: «Champions, ecco chi sono le favorite. Le italiane non vincono, ma ci vanno vicino. Chivu ha un paracadute. Napoli, che organico. E su Juve e De Zerbi dico questo»

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·28 de agosto de 2025
Un “señor” della panchina, un allenatore che ha fatto della Champions League il giardino della sua esistenza, vincendola, perdendola e attraversandola con le più grandi squadre d’Europa. Rafa Benítez non è solo un tecnico, ma un fine stratega, un uomo la cui analisi non è mai banale. Alla vigilia del sorteggio di Montecarlo, che disegnerà il percorso della nuova, affascinante Champions, l’ex allenatore di Inter e Napoli ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Dalla griglia delle favorite, che vede un duello tra PSG e Inter, alle speranze delle italiane, fino a un’analisi dettagliata dei giocatori e dei tecnici che più lo incuriosiscono, Benítez offre la sua prospettiva unica, con la competenza di chi conosce a fondo i segreti della coppa dalle grandi orecchie.
LA NUOVA FORMULA DELLA CHAMPIONS – «Con il suo fascino, ingigantito dall’edizione scorsa. Un vero campionato europeo, tutte le grandi assieme in classifica, pronostici stravolti dopo la fase a gironi: la maggioranza pensava che avrebbe vinto il Liverpool, eliminato invece dal Psg che si è poi aggiudicato il trofeo. Se si fa caso al percorso, la maggiore continuità l’ha mostrata l’Inter».
LE FAVORITE – «Si dirà: le solite note. Però ognuna ha qualcosa di personale che incuriosisce. E qualche sorpresa va considerata. Il Liverpool che ha speso non sappiamo quanti milioni di sterline merita un ruolo in primissima fila; il Real Madrid è una forza a prescindere e bisognerà verificare l’impatto che avrà Xabi Alonso; il Bayern lascia parlare la propria storia; il Barcellona ha potuto mettere poco ma aveva già tanto. Chi può stupire, e tanto, è l’Arsenal: con Gyokeres ha i gol che sono mancati ad Arteta».
L’ITALIA NON VINCE UNA CHAMPIONS DA 15 ANNI – «Ma è andata in finale due volte con la Juventus di Allegri e due con l’Inter di Inzaghi. E quelle sfide a volte le decide il valore ed altre anche il diavolo. L’Inter resta tra le grandi e poi c’è da vedere come il Napoli saprà distribuirsi tra campionato e impegni in Europa: ma l’organico è straordinario, se arriva anche Hojlund ci saranno ballottaggi di livello assoluto in ogni zona del campo. Sarebbe una di quelle avversarie da cui chiunque vorrebbe scansarsi. L’Atalanta è stata caratterizzata in maniera meravigliosa da Gasperini, ha perso Retegui e non sappiamo cosa sarà di Lookman: ma l’ambiente è sano e la società sa tutelarlo. Sulla Juve possiamo ribadire concetti del passato: c’è un gruppo di giocatori indiscutibilmente forte, da assemblare».
CHIVU DAL PARMA ALLA CHAMPIONS – «Però ha come paracadute una società di enormi tradizioni e calciatori che in Europa, negli ultimi tre anni, hanno avuto modo di dimostrare quanto siano autorevoli. E il passato recente conta. Ora forse i ricambi danno freschezza: Sucic si è inserito con una personalità strepitosa e Bonny, che Fabio Pecchia ha “costruito” con il Parma, si è presentato segnando subito a San Siro. Sono segnali anche questi».
CONTE TORNA IN EUROPA – «E il Napoli rivive in un mondo che ormai gli appartiene. Una società che vince due scudetti in tre campionati e i leader e vanno riconosciuti a De Laurentiis gli sforzi compiuti per darle questo ruolo. E Conte ha confermato tutto quello che su di lui si sapeva. Ha un centrocampo straordinario — Lobotka, Anguissa, De Bruyne e McTominay tutti assieme — e sta dentro un progetto che gli appartiene sempre di più».
LE SQUADRE PIU’ INTERESSANTI – «Studiare il City di Guardiola, che è in fase di trasformazione. Gustarsi i progressi di Lamine Yamal, la stella del prossimo decennio. Osservare la reazione di Thuram e di Lautaro Martinez, che quella sconfitta vorranno trasformarla in occasione di rivincita. Imbattersi nel calcio di De Zerbi con il suo Marsiglia e poi anche capire dove possa arrivare il Newcastle. Però non va mai sottovalutato il Cholo Simeone, con l’Atletico Madrid. E non si può certo ignorare il Chelsea di Maresca, che ha vinto il Mondiale per Club. Ci aggiungo il Villarreal, guidato da un tecnico di cui ho stima, Marcelino. Per divertirsi ci sarà un tempo lungo».