Mercato Milan, Costacurta: «Modric, che colpo. La difesa il vero nodo, c’è un problema da risolvere. E sullo scudetto penso che accadrà questo…» | OneFootball

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·20 de agosto de 2025

Mercato Milan, Costacurta: «Modric, che colpo. La difesa il vero nodo, c’è un problema da risolvere. E sullo scudetto penso che accadrà questo…»

Imagem do artigo:Mercato Milan, Costacurta: «Modric, che colpo. La difesa il vero nodo, c’è un problema da risolvere. E sullo scudetto penso che accadrà questo…»

Mercato Milan, Alessandro Costacurta, leggenda rossonera, ha analizzato il momento della squadra di Massimiliano Allegri

Una leggenda che giudica una leggenda, un Campione d’Europa che analizza il nuovo corso di un altro Campione d’Europa. Pochi possono permettersi di “giudicare” un fuoriclasse come Luka Modrić o un allenatore vincente come Massimiliano Allegri. Billy Costacurta, con le sue cinque Coppe dei Campioni in bacheca, è uno di questi. L’ex pilastro del Milan degli “Invincibili”, in una lunga e lucida intervista a La Gazzetta dello Sport, promuove a pieni voti la nuova era rossonera. Dalla scelta di puntare su un campione senza tempo come il croato all’importanza di un tecnico come Allegri, passando per un’analisi dettagliata, reparto per reparto, della squadra che sta nascendo, Costacurta offre la sua prospettiva unica, con la competenza di chi conosce a fondo il DNA del Milan.

HA SEGUITO IL DEBUTTO ROSSONERO IN COPPA ITALIA – «Sì, e con grande attenzione. L’impatto è stato molto positivo: la squadra ha creato tanto e ho particolarmente apprezzato l’atteggiamento, lo spirito. Mi sono piaciuti proprio perché sembrava che si divertissero. Ma su questo nuovo corso ho sempre avuto pochi dubbi: sono state scelte le persone giuste, non solo Tare come direttore sportivo e Allegri in panchina, ma anche i giocatori sono quelli che servono per tornare subito a giocare la Champions. A una prima impressione vedo solo cose positive».


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MODRIC PUÒ ANCORA ESSERE DETERMINANTE – «Uno così vincente, con quello spirito e quella voglia può esserlo sempre: non è un caso che siano stati sufficienti due movimenti d’anca per far innamorare i milanisti. È bastato pochissimo per far capire cosa può dare. San Siro è uno stadio diverso da tutti, emoziona anche se per anni hai giocato a Madrid. E lui lo era, l’ho visto coinvolto e colpito dall’accoglienza. Giocare una volta a settimana potrà agevolare le sue performance. A livello personale mi fido di Boban che da trent’anni parla di Luka come una persona eccezionale oltre che come un fantastico campione».

IL SUO GIUDIZIO SUGLI ALTRI ACQUISTI A CENTROCAMPO – «Bravi tutti. Sono un estimatore di Ricci, per le qualità in regia e per le capacità di inserimento. Così come ha grandi qualità Jashari. E mi piace il fatto che con giocatori così sia superfluo anche parlare di moduli, nel calcio moderno ha meno senso “definire” i giocatori. Modric, Ricci e Jashari possono giocare insieme, ma questo è un problema di Allegri, un bel problema».

LA PRIORITÀ SUL MERCATO ORA È L’ATTACCANTE – «Non credo che si debba per forza alzare così tanto l’asticella. Non c’è bisogno di un centravanti ingombrante. E non mi sorprenderei nemmeno di continuare con Leao e Pulisic coppia offensiva. Sono due giocatori veloci, scambiano, non offrono riferimenti agli avversari».

LA DIFESA A TRE – «Credo che il vero cambio debba avvenire qui, non davanti. Penso sinceramente che il nuovo Milan dipenderà molto dalle prestazioni, di reparto e individuali, dei centrali difensivi, che siano due o tre. Con Allegri i difensori sono sempre migliorati e Max dovrà riuscirci anche stavolta. Se negli ultimi due anni la squadra non ha funzionato è perché il reparto è stato la vera delusione. Tomori può giocare sul centro-destra, nonostante abbia fatto male nell’ultimo anno e mezzo resta potenzialmente il più forte. Nemmeno gli altri sono perfetti, Gabbia è stato il migliore. La linea a tre riesce a coprire di più anche gli errori. Non c’è chi eccelle, sono tutti sullo stesso piano e ognuno dovrà guadagnarsi il posto».

SU ESTUPIÑÁN – «Non proprio una prima impressione… L’ho già apprezzato nel Brighton di De Zerbi: ha tecnica, forza, gambe da box to box. È un acquisto sottovalutato. Le sue prestazioni difensive saranno certamente migliori di quelle dell’ultimo Theo, davanti non sarà Hernandez ma è una via di mezzo».

IL MILAN PUÒ PENSARE SUBITO ALLO SCUDETTO? – «Deve assolutamente essere un obiettivo. L’impegno Champions sarà decisivo e stancante per le altre. Il Milan non è la favorita ma giocando una volta a settimana può benissimo inserirsi nella corsa al titolo insieme a Napoli e Inter. Non è un caso che Leao abbia già una faccia diversa, alle prime partite dell’anno scorso la squadra non era così concentrata. Max porta qualcosa di diverso anche a livello di energia».

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