PianetaSerieB
·28 de setembro de 2024
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Meritatamente capolista, il Pisa di Filippo Inzaghi è stata probabilmente l’unica compagine di Serie B a indossare l’armatura sin da subito. Accantonando al momento alcun discorso tattico, la compagine toscana è parsa quella che più rapidamente ha amalgamato tutti gli ingredienti a disposizione per creare il prodotto finale: condivisione di intenti, spirito di gruppo, intensità, attenzione.
Elementi, quelli menzionati, propri di un allenatore che ha – per l’ennesima volta nella propria carriera – palesato la capacità di saper diffondere la propria essenza fatta di passione, attenzione ai dettagli, senso di responsabilità verso la missione da portare avanti. “Ad avere i soldi di Inzaghi“, canticchiava Bobo Vieri qualche anno fa: violando il copyright, in questa sede convertiamo il verso in “Ad avere la passione di Inzaghi“, perché Pippo sta nuovamente incidendo con la purezza e l’umiltà dei Grandi.
Sensazioni che si riversano nei giocatori, spronati ad alzare l’asticella del sacrificio e del desiderio. Uno di questi, Gabriele Piccinini, è rapidamente diventato l’uomo in più tra il piacevole stupore degli spettatori interessati. Protagonista di una prestazione scintillante contro il Brescia, il classe 2001 si sta rivelando – per meglio dire confermando, a detta di chi scrive – un giocatore tatticamente ordinato, lucido nelle scelte, coraggioso quando il coraggio può essere un’arma invece che incoscienza, duttile nella misura in cui la sua presenza aggiunge valore sia da centrocampista che da esterno destro.
Un rendimento, quello di Piccinini, da abbinare alla ritrovata miglior versione di Moreo, la fioritura di Nicholas Bonfanti, centravanti che ha troppo talento in più rispetto ai barlumi mostrati finora nel suo percorso, e l’altro Bonfanti – Giovanni – che tanta educazione ha nel mancino e altrettanta partecipazione sa dare nelle costruzioni offensive, lui che è un difensore decisamente moderno.
È questo – e diverse altre cose – il Pisa di Inzaghi. In un campionato che si rivelerà sempre più duro, i toscani, con un’identità – apprezzabile o meno in base ai propri parametri calcistici – già rimarcabile, hanno dimostrato sin dai primi momenti di avere le idee assolutamente chiare.