Calcionews24
·30 giugno 2025
Zoff, lezione al calcio italiano: «La Juve deve cambiare una cosa. Tudor bene, merita di stare dov’è. Alla Nazionale servono campioni, non solo spirito. Gattuso darà questo»

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·30 giugno 2025
Un’analisi lucida e senza sconti quella di Dino Zoff, intervistato dal Corriere dello Sport. Dall’amata Juventus, che deve ritrovare il suo DNA vincente, alla Nazionale in cerca di veri campioni, la leggenda azzurra fotografa le difficoltà del calcio italiano attuale.
UN MONDIALE CHE NON ENTUSIASMA – «Mah, che dire. Vedo che ci tengono soprattutto le brasiliane. Le europee sono cotte dopo una stagione massacrante. La passerella americana sarà sicuramente remunerativa, però io sono figlio di un altro calcio».
LA JUVE – Avevo rivisto una certa solidità, una scorza dura da Juve. Tudor mi piace, è entrato in corsa e ha aggiustato quello che doveva aggiustare. Ho sentito dire che cercavano altri allenatori, non ne comprendevo il motivo. Gli avevano chiesto di arrivare quarto e lui ci è arrivato, la squadra rema dalla sua parte, i tifosi gli vogliono bene. Fanno bene a tenerlo».
IL PASSATO CON MOTTA – «Regnava un po’ di confusione. Quando l’allenatore cambia così tanto la formazione c’è qualcosa che non va».
DI GREGORIO, UN SUCCESSO MERITATO – «Di Gregorio hanno fatto di tutto per prenderlo. Ora sta uscendo fuori in modo importante, se lo merita».
IL MIGLIOR PORTIERE AL MONDO – «Ve lo dico dopo i Mondiali, il migliore lo vedi lì».
DONNARUMMA E LA CONSACRAZIONE – «Ha vinto l’Europeo, ha vinto la Champions e i numeri dicono che uno più bravo di lui non c’è. Però ripeto: la consacrazione nel nostro ruolo passa da lì».
LO SPIRITO DI SPAGNA ’82 – «Magari bastasse solo quello, il calcio non sarebbe uno sport, ma una preghiera. La verità è che ci vogliono i calciatori forti».
PERCHÉ NON NASCONO PIÙ TALENTI – «Per una serie di fattori. I giovani possono scegliere tra molti più sport, i genitori sono opprimenti, le scuole calcio deprimono la tecnica a favore della tattica e non si gioca più per strada. E poi facciamo meno figli. Nel ‘60-’70 il mio Friuli dava 12 calciatori alla Serie A, ora credo 2-3».
GATTUSO CT, SERVE EQUILIBRIO – «Equilibrio. In Norvegia siamo andati a fare il Barcellona… e loro hanno fatto l’Italia: tre contropiedi, tre gol. L’importante è che si ritrovi un po’ d’ambizione».
COME SI COSTRUISCE UN GRUPPO VINCENTE ALLA JUVE – «Dalla società. La dirigenza deve essere più forte rispetto al recente passato».