Pagine Romaniste
·9 febbraio 2025
Venezia-Roma 0-1, le pagelle: Dybala, ci “Penzo” io. Esuberanza Gourna-Douath. Celik concentrato
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·9 febbraio 2025
Pagine Romaniste (R. Gentili) – Senza giri di parole Ranieri aveva invitato a mostrare carattere. Senza fronzoli la Roma ha risposto presente. Un gol, tre punti e ferita per l’eliminazione della Coppa Italia che si ricuce. Per superare il Venezia dell’ex Eusebio Di Francesco basta solo il rigore di Dybala (57’). Queste coordinate portano fortuna: seconda vittoria consecutiva in trasferta dopo Udine. Giovedì l’andata dei playoff di Europa League contro il Porto con più serenità.
All’intervallo chi rientra bagnato più dal rammarico che dalla pioggia incessante è la Roma. Al Penzo non si vive granché d’intensità, ma i giallorossi si rendono pericolosi con una certa frequenza. Mancini, su assist di Dybala, è quello che ci va più vicino: Nicolussi-Caviglia scaccia la palla quando sta per entrare in porta. Arrivano poi i tentativi di Dovbyk. Il primo è piuttosto silente: ottima azione nata dalla difesa, finalizzata però da Artem con troppa bontà. Con un’angolazione maggiore, Radu avrebbe avuto più problemi. Il portiere del Venezia li ha avuti sul finire di primo tempo. Celik, oggi interprete perfetto, porta sulla testa di Artem un interessante assist: l’attaccante giallorosso gira bene, ma l’estremo difensore scuola Inter porta con le unghie sopra alla traversa. Dagli sviluppi dell’angolo, Dybala trova El Shaarawy: il Faraone si libera di Busio, ma dal limite dell’area piccola cicca il tiro di volée con l’interno destro.
Riasciugate le maglie ed i pensieri, Ranieri smuove lo scacchiere. Rensch, sufficiente, per il più propositivo Saelemaekers. L’assist per il gol, però, arriva di nuovo dall’altra corsa. Angelino cerca il consueto uno-due con Dybala, che vela il passaggio: lo spagnolo però segue e viene colpito da Marcandalli. Zufferli, posizionato lì vicino, indica subito il dischetto. Si presenta Paulo, confermandosi infallibile: 17 centro consecutivo. Il Venezia però è ancora in gioco. Il colpo non lo accusa. Pochi minuti e Perez viene lanciato verso Svilar, bravo – oggi – ad uscire sui piedi dell’attaccante con la giusta scelta di tempi.
La Roma sale momentanente a 34 punti, – 8 dalla Lazio. I biancocelesti occupano il sesto posto, l’ultimo valido per il pass europeo, e alle 15 ospitano il Monza, prossimo avversario casalingo in campionato della Roma.
Svilar 6,5 – Partecipa più con i piedi che con parate: nel primo tempo arriva solo il centrale tiro di Yeboah. Precisa, questa volta, l’uscita che protegge il vantaggio.
Celik 6,5 – Per una ragione o per un’altra, lo si trova ancora dall’inizio. La destra è la zona scelta dal Venezia per gli attacchi: anche con l’aiuto di Rensch e Mancini li neutralizza. Cresce alla mezz’ora: tempestiva la diagonale difensiva su Yeboah, accurato il cross per la testa di Dovbyk. Ci prova poi anche lui sul finire di gara, mandando alto. Positivo.
Mancini 6,5 – Prima pianta le radici, poi cerca di allungare i rami in attacco. Che sia Yeboah o Fila, non cambia atteggiamento: saldo al centro della difesa, anticipa e chiude usando, nel limite delle regole, il corpo. Il tocco con la mano non è punibile per la distanza ravvicinata, la spinta a due mani per allontanare Yeboah è pulita. Non lo è, ma poco importa, il tocco di testa/spalla – e di piede di Marcandalli- che costringe Nicolussi-Caviglia al salvataggio a pochi centrimetri dalla linea
Ndicka 6,5 – Sorpreso solo da un tocco rapido di Yeboah, per il resto segue sempre attentamente i due attaccanti. Fila non fila via. Nella ripresa tiene lui alta l’attenzione in difesa.
Rensch 6 – In campionato trova di nuovo la titolarità. Accerchiato, come Celik, nelle avanzate veneziane, è bravo a non perdere la bussola. Si fa valere nei contrasti, palla al piede oggi è meno propositivo. (Dal 46’ Saelemaekers 6 – Possono parlare la stessa lingua, con qualche differenza dialettale. Si scambiano le comande e fa quel che ha fatto l’olandese).
Gourna-Douath 6 – Amico di Koné, appare come una copia perfetta del centrocampista oggi squalificato. Come quei tifosi che tanto l’avevano affascinato all’Olimpico due anni fa. La tanta voglia di fare e di mettersi mostra lo porta subito all’ammonizione che ne rallenta l’esuberanza, ma non la capacità di gestione palla. Le qualità principali le mette in mostra col recupero immediato dopo un passaggio sbagliato di Angelino, guida palla e passaggio preciso per Rensch dall’altra parte. (Dal 58’ Pisilli 6 – Quel che Ranieri gli chiede. Di certo non gli avrà detto di mancare a due passi la porta su cross di Angelino. Per fortuna era fuorigioco).
Cristante 6,5 – Quando il ritmo è questo, emerge più facilmente. Bissa la titolarità in campionato. I compagni si rivolgono a Bryan per accelerare il processo di attacco. Sventagliate precise, lo stesso dicasi di un paio di chiusure. Meno il tiro, tentato perché l’occasione era ghiotta, su appoggio di Mancini.
Angelino 6,5 – Irrinunciabile, è di nuovo confermato. Deve pensare più a coprire che a creare assist. Un paio di cross, troppo morbidi. L’assist alla Roma lo fa comunque. È duro, infatti, lo step on foot di Marcandalli con cui viene colpito in area.
Dybala 7 – Ci pensa lui. A segnare e a creare. Suggeritore ogni qualvolta si arrivi negli ultimi metri. Da limare il feeling con Dovbyk. Mancini è quello che usa meglio i tanti palloni con biglietto messi in area. El Shaarawy, invece, davanti alla porta va liscio. Lui, dall’11 metri, non sbaglia. Anche i tifosi del Venezia gli battono le mani (Dal 67’ Baldanzi 6 – Poco più di venti minuti in cui si muove bene).
El Shaarawy 6 – Attratto da qualsiasi pallone scorra sulla sinistra. Inizia la gara con un recupero pulito su Yeboah e prosegue ripetendo lo stesso compito: recupero, inserimento e passaggio corretto. Dybala gli manda il codice per sbloccare la porta di Radu: scompone il perfetto assist colpendo l’aria dopo essersi liberato – con fallo, si scoprirà – di Busio. (Dal 58’ Nelsson 6,5 – Con più tempo rispetto a San Siro, fa vedere le qualità di anticipo e lettura delle azioni).
Dovbyk 6 – Non si può dire che non ci provi. Ma il problema è il come. Passi la girata di testa verso fine primo tempo, di più non poteva, il tiro al quarto d’ora dall’inizio sarebbe potuto essere: per complicare l’intervento di Radu sarebbe bastato angolarlo.
Ranieri 6,5 – L’importanza della partita l’aveva annuncia e la mostra con le scelte. Pochi cambi, dentro i titolari per far ripartire la corsa europea in Serie A. Il gol arriva su rigore dopo diverse occasioni non andate a buon fine. Ma il carattere è stato mostrato.