Tottenham, Postecoglou sulle decisioni del Var: «Non mi piace il teatro che si crea in attesa delle decisioni» | OneFootball

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·7 novembre 2023

Tottenham, Postecoglou sulle decisioni del Var: «Non mi piace il teatro che si crea in attesa delle decisioni»

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Ange Postecoglou, allenatore del Tottenham, ha parlato in conferenza stampa al termine della sfida persa con il Chelsea

Ange Postecoglou, allenatore del Tottenham, ha parlato in conferenza stampa al termine della sfida persa con il Chelsea.

PAROLE – «L’ho già detto in passato che non mi piace. Non mi piace stare qui (in conferenza stampa, ndr.), non mi piace il teatro che si crea in attesa delle decisioni. Ma so che sono isolato. Nei miei 26 anni da allenatore, sono sempre stato pronto ad accettare la decisione dell’arbitro, nel bene e nel male. Voglio solo che si giochi. Ma quando ci lamentiamo delle decisioni ogni settimana, questo è ciò che accadrà. Le persone esamineranno tutto a livello forense. Che cosa significa? Vuol dire che penso solo che stia diminuendo l’autorità dell’arbitro. Non potete dirmi che l’arbitro ha il controllo delle partite adesso – non è così. Capisco la goal line technology, è semplice e nessuno se ne è lamentato. Ma la ricerca di questa utopia in cui non dovrebbero esserci decisioni sbagliate in una partita non va bene.


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Gli allenatori della Premier League dovrebbero semplicemente gestire le loro squadre di calcio. Non ho mai parlato e non parlerò mai con gli arbitri delle regole del gioco. Mi è stato insegnato che si cresce e si rispettano gli arbitri. Ora, i manager cercano modi per aggirare le regole. Dimmi qual è la regola e ti garantisco che avrai una stanza piena di manager che si chiederanno ‘come posso aggirare questo problema’. Quello che voglio è che i migliori arbitri siano sempre più qualificati per arbitrare le partite, ma è così difficile. La loro autorità viene costantemente ridotta. Sono cresciuto con la paura degli arbitri come se fossero poliziotti. Sono della vecchia scuola, vengo da un’epoca passata. Mi piace la purezza del gioco, ma in parte è un mio problema. Voglio che la mia squadra giochi un calcio veloce, offensivo, ad alto ritmo, dinamico. Se riceviamo un cartellino rosso e un rigore contro? Prendiamo e ripartiamo. Ma non si può star fermi per due minuti per capire se qualcuno era in fuorigioco o no. Lasciamo che sia il guardalinee a decidere. Ricordate quando c’era il beneficio del dubbio? Ci convivevamo tutti. Ma io sono un vecchio che grida alle nuvole».

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