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·2 dicembre 2024
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Nella giornata odierna il Presidente del Torino Urbano Cairo supera – dal punto di vista dei giorni di permanenza nel club granata – Orfeo Pianelli. Per l’occasione l’ex allenatore del Toro Gian Piero Ventura ha voluto ricordare qualche aneddoto della sua esperienza all’ombra della Mole a La Gazzetta dello Sport. Vediamo un breve estratto della lunga chiacchierata del tecnico ligure per la Rosea quest’oggi in edicola. Alcune delle parole di mister Ventura:
RAPPORTO VENTURA URBANO CAIRO – «Ancora oggi mi sento molto legato a Cairo e al mondo granata. Col patron credo di essere riuscito a instaurare un rapporto di stima e amicizia, del quale vado orgoglioso».
IL TORINO DALLA B ALL’EUROPA – «Il momento non era facile nel senso che la tifoseria era rimasta molto delusa dalla mancata risalita in Serie A. Affidandomi la squadra per ritentare la promozione, il presidente mi illustrò il suo orientamento ma sui nomi di diversi interpreti non citrovammo d’accordo. Ebbene, dopo un paio di incontri e discussioni, Cairo seppe sorprendermi con parole di grande umiltà: “Mister, mi metto nelle sue mani, mi indichi lei la strada che dobbiamo seguire”. Io gli spiegai che bisognava creare un mix di valori e caratteristiche, quindi gli parlai di Darmian e di Glik come due pilastri difensivi sui quali costruire, poi di Immobile e Cerci per avere la qualità delle giocate offensive, e di altri protagonisti dal nome non famoso, tipo per esempio Gazzi e Vives, ma capaci di in carnare lo spirito del Toro. Con questi e altri interpreti in tre anni passammo dalla Serie B all’Europa. Una cavalcata davvero esaltante con la quale si riuscì a far coesistere le pressanti esigenze di bilancio con le necessità tecniche».