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·21 settembre 2021

Talleres, la capolista a sorpresa in Argentina

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Con 12 partite giocate su un totale di 25, dato il format a girone unico e sola andata, la Liga Profesional de Fútbol è arrivata ormai al giro di boa.

Guardando la classifica, salta all’occhio come Boca Juniors e River Plate abbiano avuto un inizio difficile che non ha consentito loro di essere fin da subito protagoniste della lotta per il titolo: gli Xeneizes, dopo un avvio thrilling con 0 vittorie in 6 partite, si sono ripresi solo dopo l’avvicendamento in panchina tra Russo e Battaglia e sono ora all’ottavo posto, mentre i Millonarios hanno dovuto fronteggiare le tante assenze e la bruciante eliminazione in Copa Libertadores, ma per l’ennesima volta Gallardo sembra essere riuscito a trovare il bandolo della matassa e la squadra è risalita fino alla top 3.


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In mancanza delle annunciate favorite, la testa se la sono presa Lanús e Talleres. E, se il Granate ci ha abituato negli ultimi anni ad avere ambizioni di vittoria (pochi mesi fa disputava la finale di Copa Sudamericana), è la squadra di Córdoba la vera sorpresa di questo torneo: la T pare infatti aver raggiunto il picco del suo processo di maturazione, iniziato nel 2019, data non casuale in quanto coincidente con l’inizio del ciclo dell’attuale allenatore, Alexander Medina.

Uruguaiano, ex-attaccante (celebre soprattutto in patria con le maglie di Liverpool e Nacional), Cacique ha iniziato a guidare i biancoblu durante la Superliga 2019/20, conclusa al 12° posto e con qualificazione alla Copa Sudamericana, prima partecipazione della storia del club. Di lì in poi, il 4-4-2 “flessibile”, spesso vero e proprio 4-2-4 in fase d’attacco, del Talleres si è consolidato come certezza del campionato argentino: un sistema di gioco coraggioso, propositivo e poco speculativo, in grado di mettere in difficoltà tanto le squadre chiuse in difesa quanto quelle che cercano di imporsi col possesso palla, tanto che, sotto la guida di Medina, il Talleres ha battuto tutte le 5 grandi del fútbol argentino (Boca, River, Racing, Independiente, San Lorenzo).

A beneficiarne anche e soprattutto i giocatori, in grado di mettersi in mostra e guadagnare la chiamata di palcoscenici prestigiosi o particolarmente redditizi: è il caso di Franco Fragapane, giovane promettente bruciato dal Boca Juniors ma rilanciatosi a Córdoba fino a sbarcare a Minnesota, mentre ad Austin è arrivato il suo ex-compagno Tomás Pochettino. La sessione di mercato precedente erano stati l’attaccante Nahuel Bustos (finito al Girona via City Group), il difensore Facundo Medina (Lens) ed il mediano Andrés Cubas (Nîmes) a lasciare la squadra da pezzi pregiati, e quest’anno è toccato a Piero Hincapié, difensore rivelazione dell’Ecuador nell’ultima Copa América ed acquistato dal Bayer Leverkusen, e Federico Navarro, miglior centrocampista under-23 dello scorso campionato ed ora ai Chicago Fire. Non a caso, l’allenatore Medina è stato definito “Costruttore di mille squadre”, proprio per la sua abilità nel saper mettere insieme una squadra competitiva con elementi diversi ad ogni stagione.

Ma il Talleres non è un semplice supermercato, una squadra che viene completamente rivoluzionata ad ogni sessione come se ne vedono tante: nonostante i ben venti giocatori ceduti a titolo definitivo in questi due anni e mezzo (esclusi prestiti e rescissioni), di cui molti titolari, ogni operazione in uscita e in entrata è pianificata e gestita di concerto da dirigenza e allenatore, in modo da individuare sostituti all’altezza dei partenti e, nel contempo, accettare le offerte che possano mantenere sana la società dal punto di vista del bilancio.

Il risultato? Talleres in testa alla classifica dell’attuale torneo in solitaria (8 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte), a guardare tutti dall’alto in basso quando la volata finale per il titolo sta per iniziare.

Giacomo Cobianchi

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