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Saverio Grasselli·13 agosto 2023

👋 Staff cambiato, tentazione Arabia Saudita: Mancini, i motivi dell'addio

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La clamorosa notizia delle dimissioni di Roberto Mancini da commissario tecnico della Nazionale italiana hanno lasciato di stucco tutti, tifosi azzurri e non solo.

Una decisione repentina che coglie di sorpresa la Federazione, a meno di un mese dagli importanti impegni di settembre contro Macedonia del Nord (9 settembre) e Ucraina (12 settembre) validi per la qualificazione ai prossimi europei.


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Tra le tante domande che i tifosi si staranno facendo, oltre a chi sarà il nuovo allenatore dell’Italia, c’è sicuramente quella che riguarda le ragioni dello strappo tra le parti e che ha portato al divorzio.

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In una situazione così turbolenta, Giuseppe Di Stefano su Sky Sport riflette sulle possibili cause: “C’era della stanchezza, ma il punto di non ritorno è stato qualche giorni fa: in quel famoso riassetto, comunicato quasi come un atto di forza nei confronti della Federazione che dava a Mancini il coordinamento della selezione e dell’attività tecnica delle Nazionali Under 21 e 20, oltre a quella della principale”.

“Una cosa passava meno sotto gli occhi d tutti: su 4 collaboratori (ancora prima De Rossi), dei famosi storici Evani, Salsano, Lombardo e Nuciari ne veniva confermato solo uno, ossia Salsano. A Lombardo veniva affidata l’Under 20, Nuciari veniva relegato ad osservatore ed Evani lasciava la Federazione”, continua il giornalista.

“In quel momento ho iniziato a capire che qualcosa non andava. Poi probabilmente sono andati avanti i colloqui, le richieste e le offerte dal punto di vista tecnico, fino al punto di rottura. Non era comunque una tensione improvvisa, è nata nei giorni scorsi”.

“Chi è il c.t. ha uno staff tecnico, che ha un gruppo di lavoro nel quale confida. A Mancini, in un modo o nell’altro, questo gruppo gli era stato cambiato. Forse anche col suo ok per alcuni collaboratori, col suo rifiuto per altri”.

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Alcuni cambiamenti nello staff tecnico (Bollini, Barzagli, Gagliardi, Salsano il nuovo team), secondo Paolo Condò, comunque sarebbero stati scelti proprio su direzione di Mancini (come Barzagli e Gagliardi).

“Mancini desiderava avere parola anche sulle altre Nazionali italiane pr impostare un tipo di lavoro in cui tutte le squadre giocassero allo stesso modo – spiega Condò -, cosicché l’osmosi finale e le promozioni in Nazionale fossero più semplici. Mi accorgo adesso che esistessero altre interpretazioni in cui si diceva che la promozione di Mancini era in realtà per smontarne il gruppo“.

Nel corso della serata, sono anche arrivate le parole dell’ormai ex c.t. per spiegare la situazione: “Le dimissioni da CT della Nazionale sono state una mia scelta personale. Ringrazio il Presidente Gabriele Gravina per la fiducia, insieme a tutti i membri della FIGC. Saluto e ringrazio tutti i miei giocatori e tifosi che mi hanno accompagnato in questi 5 anni. Porterò sempre nel cuore la straordinaria vittoria dell’Europeo 2020. È stato un onore”.

Carlo Laudisa di La Gazzetta dello Sport scrive su Twitter che “ci sarebbe una pista che porta in Arabia Saudita”. Sportitalia parla di “una proposta per diventarne il Commissario Tecnico”. Gianluca Di Marzio conferma le loro indiscrezioni aggiungendo: “È forte la tentazione della Nazionale saudita, che da tempo lo corteggia: per lui offerta ricchissima da circa 18 milioni annui. Da capire i tempi e se arriverà l’ok definitivo dell’allenatore, ma è forte la pressione”.