Calcio Femminile Italiano
·24 luglio 2025
Soncin e Girelli: “Percorso dedicato alle bambine che sognano di giocare a calcio”

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·24 luglio 2025
Sei anni dopo le celebrazioni per il cammino al Mondiale di Francia, che accese i riflettori sul calcio femminile italiano e sulle sue protagoniste, questa mattina le Azzurre sono tornate al Quirinale per ricevere i complimenti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Emozionati e sorridenti, almeno prima del discorso durante il quale a stento sono riusciti a trattenere le lacrime, Andrea Soncin e Cristiana Girelli hanno ringraziato il Capo dello Stato, “il nostro primo tifoso”, per un incontro dalla forza valenza simbolica: “In questo Europeo abbiamo sentito il cuore di un intero Paese stringersi intorno a noi – le parole del Cittì – abbiamo sognato, gioito e cantato insieme all’Italia. La nostra è stata una sorta di campagna culturale che ha avuto il merito di accendere i riflettori sul calcio giocato dalle donne, dando speranza e prospettive nuove alle tantissime bambine che desiderano giocare a calcio. Sono convinto che dopo aver visto le partite e vissuto insieme a noi le emozioni del torneo, tanti genitori permetteranno alle loro figlie di inseguire la propria passione”.
Un concetto ribadito anche da Girelli, autrice di grandi prestazioni e di tre straordinarie reti che hanno fatto innamorare il Paese, tenendolo incollato alla tv per tutta la durata dell’Europeo. “L’ultima volta che siamo venute qui ci portavamo dentro la sorpresa e l’entusiasmo, oggi torniamo con qualcosa in più: la consapevolezza – ha sottolineato la capitana azzurra – la consapevolezza di valere, di poter sognare in grande e di portare sulle spalle qualcosa di più grande di noi stesse. Lo sport non è solo un gioco. È cultura, è educazione, è futuro. Investire nello sport e nel calcio femminile vuol dire credere nella crescita di un Paese più sano, più giusto, più consapevole. Ogni campo sportivo dove una bambina può sentirsi libera di sognare, ogni scuola che crede nello sport come linguaggio universale, ogni società che mette le persone al centro, è un passo verso una società migliore”.