Calcio e Finanza
·25 agosto 2025
Serie A, ma non solo: a settembre la bozza sulla riforma dei diritti tv del calcio

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·25 agosto 2025
Il Governo Meloni, con il ministero per i Giovani e per lo Sport Andrea Abodi in prima fila, sta per concludere una serie di confronti che porteranno poi alla stesura definitiva del decreto che riguarderà la riforma della suddivisione dei ricavi provenienti dai diritti televisivi del calcio.
«Stiamo ultimando i confronti con il Mef e il ministero del Made in Italy, che sono le due entità direttamente coinvolte, a settembre questa bozza verrà presentata ufficialmente – ha annunciato a Rimini il ministro Abodi –. Questo vuol dire l’inizio di un percorso, perché questo è un disegno di legge delega che avrà un suo iter e che consentirà a tutti di poter dare un contributo, fermo restando che noi abbiamo un’idea di che cosa debba rappresentare una nuova norma che stabilisce le nuove regole sulla gestione dei diritti audiovisivi del calcio, la mutualità del sistema, collegati anche al miglioramento delle infrastrutture».
I diritti televisivi, infatti, si inseriscono in un disegno più amplio e complesso che il Governo sta provando a realizzare nel mondo dello sport italiano partendo proprio dalle infrastrutture sportive, con particolare attenzione agli stadi in vista di EURO 2032, i cui dettagli sono stati anticipati da Calcio e Finanza a giugno.
L’obiettivo è superare il concetto di mutualità: «Attualmente la mutualità è la più bassa d’Europa, ma noi dovremmo mettere in condizione tutti, anche i vertici del calcio, ovvero la Serie A, di migliorare il montante». Proprio per questo, come specificato dallo stesso ministro per lo Sport, «la percentuale che va a beneficio delle altre Leghe che stanno sotto la Serie A deve essere vista in un’ottica di finalizzazione del miglioramento delle infrastrutture, dei settori giovanili, cioè deve essere finalizzata. Noi cercheremo di dare ogni supporto perché si migliori il prodotto e perché possano migliorare i ricavi, nel rispetto del bene più prezioso che c’è per il calcio che sono i tifosi».
«Rispetto alla no single buyer rule ovvero l’obbligo a non vendere a un solo operatore – ha concluso Abodi –, nell’ottica di consentire alla Serie A di essere dinamica, flessibile e commercialmente più efficace, abbiamo proposto nella bozza di togliere questo vincolo, anche perché rispetto a quando è stata elaborata la legge sono cambiate tante cose».