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·3 agosto 2024

Serie A, l'assist di Abodi: cambiare la Legge Melandri per avere più rappresentatività

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L’assemblea elettiva della FIGC del 4 novembre si è trasformata e ora avrà lo scopo di modificare lo statuto federale per permettere al mondo del calcio di recepire le novità messe in campo dal Dl Sport e, soprattutto, dall’emendamento Mulè. Proprio per questo, sono già in corso i vari colloqui fra componenti federali e il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina.

Come riporta l’edizione odierna de Il Messaggero, in virtù dell’emendamento approvato e contenuto nel Dl Sport, la Lega Serie A non può partecipare alle elezioni per il nuovo presidente della FIGC (che si dovrebbero svolgere nel mese di gennaio) con una rappresentanza del 12%. Gravina presenterà un piano il 4 novembre e, per approvarlo, dovrà ottenere il 50% + 1 dei voti. Tuttavia, trovare un accordo sembra complicato. La FIGC è disposta a rivedere le percentuali di rappresentanza: potrebbe aumentare il peso della Serie A tra il 20% e il 25%, riducendo quello dei Dilettanti (attualmente al 34%), della Lega Pro (17%) o degli arbitri (2%). Ma nessuna delle parti coinvolte sembra pronta a cedere.


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Una possibile soluzione meno complessa potrebbe essere quella di modificare la Legge Melandri, che fissa la rappresentanza minima di atleti e tecnici rispettivamente al 20% e al 10%. La Lega Serie A richiede maggiore autonomia e un diritto di intesa sui temi che la riguardano, puntando a ottenere una rappresentanza del 50% per il settore del professionismo. Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha sottolineato che non è necessario un compromesso estremo, ma è fondamentale trovare un equilibrio. Le percentuali sono importanti, ma è essenziale anche stabilire regole di governo, clausole di salvaguardia e profili di autonomia che non compromettono l’unità e l’efficienza del sistema.

Abodi sta lavorando a una nuova legge che non riguarderà solo i diritti audiovisivi e la mutualità, ma anche le infrastrutture sportive. L’obiettivo è procedere rapidamente, considerando anche il confronto con il Parlamento.

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