🇮🇹 Italia, dopo l'impresa ora la conferma: perché bisogna battere Israele | OneFootball

In pochissimi credevano nell'impresa dell'Italia al Parco dei Principi, eppure è arrivata e in modo roboante. Stasera, contro Israele, per confermare quanto di buono visto venerdì scorso e soprattutto per ottenere altri tre punti importanti nel gruppo 2 di League A della Nations League.

Già, perché dopo l'incredibile vittoria contro la Francia la Nazionale di Spalletti adesso ha aumentato le attese nei tifosi, prontamente placate dallo stesso CT in conferenza stampa, che ha dichiarato: "Se non arriviamo bene a questa partita, come successo contro la Francia, si può trasformare in una trappola" (qui tutte le parole).

Ed ha ragione, perché innanzitutto l'Italia si ritrova a dover fronteggiare le assenze di Pellegrini e soprattutto Calafiori, vittima di un infortunio al polpaccio rocambolesco in quel di Parigi; e poi Israele farà un gioco completamente diverso dalla Francia e questo può rappresentare un "pericolo" relativo.

Il motivo è dato dal fatto che gli israeliani, a Budapest, approcceranno la partita in modo attendista: una strategia che durante la sconfitta per 3-1 contro il Belgio ha comunque portato a 7 conclusioni israeliane solo nel primo tempo finito 1-1, salvo poi subire il prepotente ritorno degli avversari nella ripresa.

Il pallino del gioco ce l'avrà l'Italia che, in Francia dopo i primi 15'' shockanti, è stata più brava a difendere e ripartire anziché manovrare e costruire. Ma bisogna essere onesti e sinceri: la qualità di Israele non è certo quella che non ti fa dormire la notte, anzi.

Vincere, infine, non è solo un'opzione, ma anche una necessità soprattutto per una ragione: arrivare almeno secondi nel girone di Nations League garantirebbe un posto tra le teste di serie al sorteggio del gruppo di qualificazione al Mondiale di Canada-Usa-Messico 2026.

Un fattore importantissimo visto che manchiamo all'appuntamento mondiale da due edizioni ed essere in prima fascia permetterebbe di evitare varie nazionali competitive e facilitare il compito, che negli ultimi 8 anni si è rivelato arduo e apparentemente impossibile da superare.