Sequestrati 70 mln a Bochicchio, il broker che truffò Conte | OneFootball

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Calcio e Finanza

·26 novembre 2021

Sequestrati 70 mln a Bochicchio, il broker che truffò Conte

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Massimo Bochicchio, il broker che truffò tra gli altri l’ex allenatore dell’Inter Antonio Conte (oggi al Tottenham), è stato raggiunto da una nuova ordinanza agli arresti domiciliari, su iniziativa della Guardia di Finanza che ha proceduto al sequestro di 70 milioni di euro.

È quanto hanno eseguito i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, secondo quanto deciso dal gip del tribunale di Roma nell’ambito di un procedimento aperto dopo le denunce per truffa presentate da professionisti, imprenditori e sportivi che, fidandosi dell’indagato, hanno investito ingenti somme di denaro.


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Bochicchio era stato espulso lo scorso luglio dall’Indonesia in Italia perché accusato di aver truffato alcuni vip e personaggi dello sport, tra cui, oltre a Conte, l’ex allenatore della Nazionale Marcello Lippi, l’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy e l’ambasciatore Raffaele Trombetta. Una vicenda per la quale Bochicchio era stato raggiunto già da una misura cautelare.

Il passa parola, la promessa di rendimenti elevati a fronte di un profilo di rischio sostanzialmente nullo e l’esibizione di documenti attestanti che una di queste società era controllata da una primaria banca internazionale hanno spinto numerosi investitori ad affidare al broker i propri risparmi, anche per importi ingenti, che non sono stati restituiti. Dopo le iniziali promesse di rendere indietro quanto investito, l’indagato – secondo quanto emerge dalle denunce – avrebbe interrotto ogni tipo di comunicazione coi clienti, i quali si sono rivolti all’Autorità giudiziaria.

In base agli elementi finora raccolti dalle fiamme gialle, sono emersi indizi gravi secondo i quali il soggetto colpito dalla misura – attraverso due società inglesi al medesimo riconducibili risultate essere prive della necessaria autorizzazione ad operare – avrebbe prestato abusivamente servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio. Gli accertamenti sviluppati hanno consentito di accertare che, dal 1999 al 2020, soltanto i soggetti querelanti hanno versato alle due società investigate un importo pari a circa 70 milioni di euro. Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari.

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