DirettaCalcioMercato
·29 luglio 2025
Roma, Wesley si presenta: “Voglio vincere l’Europa League”

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·29 luglio 2025
Ieri la Roma ha ufficializzato l’acquisto di Wesley e oggi l’esterno brasiliano ha rilasciato le sue prime parole sul canale Youtube del club.
Benvenuto a Roma, quali sono le tue prime impressioni?
“Grazie, sono molto felice, anche per l’accoglienza da parte dei tifosi all’aeroporto. Mi hanno dimostrato molto affetto, alle 6 di mattina c’erano 100 persone ad aspettarmi, ne sono stato felice. Il centro sportivo della Roma è straordinario e non vedo l’ora di conoscere anche lo stadio.”
Con quali sogni arrivi qui?
“Spero di vincere l’Europa League e conquistare un posto in Champions League, sarebbe un sogno”.
Quanto è stato difficile lasciare il Brasile?
“Lasciare il Brasile è stato molto difficile ma venire in Europa è sempre stato un mio sogno. Ora sono in un grande club come la Roma, sono felicissimo e sento la responsabilità. Lo sto facendo per la mia famiglia, sono davvero contento di essere qui e sceglierei ancora di lasciare il Brasile per venire qui.”
Sei curioso di conoscere Gasperini?
“Si, Gasperini è un grandissimo allenatore, non vedo l’ora di conoscerlo e di parlare con lui. Lui sa qual è il mio modo di giocare. Sono un calciatore molto offensivo, devo lavorare molto e devo ancora crescere sotto molti aspetti. Mi piace giocare largo, sia in una linea a 4 che in un 3-4-3. Come dico sempre, riuscendo a fare bene la fase offensiva di conseguenza posso fare bene anche quella difensiva e viceversa. Per questo spero di offrire un buon contributo”.
Ci racconti come nasce Wesley?
“Ho iniziato a giocare a calcio tardi, nel 2017, quando ho iniziato a provarci seriamente nelle giovanili. Gioco da quando avevo 8 anni, ma ho iniziato a provare a diventare un professionista intorno al 2017-2018. In quel periodo ho iniziato a fare provini e non li ho superati per 4-5 volte, al Figueirense e al Tubarao. Alla fine ho superato il provino con la Figueirense, ma il club non era in buone condizioni dal punto di vista finanziario. Per cui venni informato che se avessi trovato un’opzione migliore, avrei dovuto avvisare il club, che mi avrebbe lasciato libero.”
“In quel momento il Tubarao stava crescendo, per cui parlai con i miei procuratori e passai al Tubarao nel 2019. Poco dopo arrivò il Covid e in quel momento pensai di smettere di giocare e di cominciare a lavorare. Iniziai a lavorare con mia madre e mia sorella, in un ristorante dove mamma era chef.”
“Là lavoravo come parcheggiatore. Nel momento in cui avevo provato a diventare un professionista tutto era andato storto, anche a causa del Covid, per cui pensavo che il calcio non fosse nel mio destino. Mia sorella continuava a mandarmi messaggi, su Instagram. Erano dei testi motivazionali, voleva spingermi a riprendere con il calcio. Alla fine del 2020 decisi di tornare a giocare dopo un anno di stop, in cui non mi ero mai allenato. Nel 2021 il Tubarao mi contattò, chiedendomi se fossi disposto a giocare 5 partite con loro. Io accettai, visto che non stavo facendo nulla. Contattai il mio procuratore, gli dissi che volevo tornare a giocare e lui mi disse che poteva essere una buona opportunità. Di queste 5 partite ne disputai 3, registrai un video e il mio procuratore lo mandò a tutti i suoi amici. Da quel momento cominciarono a contattarmi per fare provini, poi nel 2021 arrivò la chiamata del Flamengo. E da lì…”
…Da lì in poi sei diventato Wesley. Raccontami invece la storia dietro alla scelta del numero di maglia, il 43.
“Il 43 è un numero che indossava un grande giocatore come Dejan Petkovic, ma quando arrivi in prima squadra dalle giovanili non scegli il numero, è il Flamengo che ne estrae uno a sorte e te lo assegna. Il mio primo numero è stato il 46, ma l’anno dopo sono passato al 43. Dopo aver preso il 43, ho iniziato a crescere costantemente, per cui ho continuato a usarlo e ce l’ho addirittura tatuato sul collo e sulla gamba, con un simbolo portafortuna. Per me è un numero portafortuna”.
So che ti ha scritto Paulo Dybala: cosa ti ha detto?
“Paulo mi ha mandato un messaggio, mi ha chiesto come stavo, mi ha detto che mi aspettava qui e di inviargli un messaggio se avessi avuto bisogno di qualcosa. Quando l’ho letto ho fatto un salto e ho iniziato a gridare a mia moglie: “Dybala mi ha mandato un messaggio! Dybala mi ha mandato un messaggio! Lui è un campione, sono un suo grande fan. Ho parlato con lui, mi ha detto di scrivergli in caso di bisogno al mio arrivo. L’ho ringraziato”.
Come immagini i tifosi della Roma?
“In Brasile si usa molto il termine “pazzi appassionati”, la tifoseria della Roma mi ricorda molto quella del Flamengo. I tifosi hanno una grandissima passione e oggi l’ho visto, in aeroporto, ripeto, alle 6:10 di domenica mattina. C’era così tanta gente, gente che ama molto questo club e che vuole il meglio per esso. Per questo il messaggio che posso mandare ai tifosi della Roma è che darò sempre il massimo. Quando non ci arriverò con la qualità, ci metterò la voglia e la corsa, è questo che ho imparato. Forza Roma!”
Nella Roma hanno giocato altri brasiliani molto importanti: tra i terzini Cafù e Maicon. Deve essere un onore per te arrivare alla Roma.
“Sì, è un onore indossare la maglia che hanno indossato questi giocatori. Gente come Cafu e Maicon sono una fonte di ispirazione per me, per cui sono molto felice di vestire questa maglia, e spero che un giorno qualcuno possa ispirarsi anche a me. Sì, prima di tutto ringrazio Dio, per l’opportunità che mi sta dando di realizzare un sogno. Ringrazio anche la mia famiglia, mia moglie, mia figlia, tutti i miei amici, i miei compagni, mia madre, anche lei è molto importante. Ringrazio anche la Roma per tutto quello che sta facendo per me. Sto realizzando un sogno che avevo sin da bambino e che hanno tutti i giocatori, ovvero quello di giocare in Europa. Ringrazio tutti dal profondo del mio cuore, a partire dal presidente, che ha lottato per avermi. Oggi sono qui e sono molto felice”.
Adesso, naturalmente, un saluto ai tifosi della Roma.
“Daje Roma!”.