Roma-Milan, Pioli e l’apice del nulla: zero carattere e gioco | OneFootball

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·19 aprile 2024

Roma-Milan, Pioli e l’apice del nulla: zero carattere e gioco

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I rossoneri sono usciti mestamente dall’Europa League per mano della Roma, che ha eliminato il Diavolo nel doppio confronto nei quarti di finale della seconda competizione europea. Serviva una reazione dopo il KO dell’andata ma contro la Roma hanno fallito tutti: dai big del Milan all’allenatore Stefano Pioli, sempre più lontano dalla panchina.

Doveva essere la serata del riscatto e della rimonta, spinta dall’ambizione di provari veramente per l’Europa League, unico obiettivo stagionale rimasto al Milan. Invece come nella più spietata interpretazione della Legge di Murphy, qualunque cosa potesse andare ai rossoneri è andata nel modo peggiore possibile. La Roma compie una quasi impresa e stacca il pass per la semifinale di Europa League dove affronterà il Bayer Leverkusen, i rossoneri invece lasciano dietro all’Olimpico solo speranze infrante e tanta amarezza.


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Roma-Milan e la fine del bluff di Pioli. Ieri una prestazione imbarazzante. Ma il gioco e il carattere ci sono mai stati?

Come detto si partiva dallo 0-1 ottenuto dalla squadra di Daniele De Rossi nella partita d’andata di San Siro. Un vantaggio minimo ma rilevante e sostanzialmente meritato per i capitolini, che a Milano hanno offerto una prestazione coraggiosa e di grande applicazione tattica. A deludere è stato un Milan poco convincente, poco incisivo e sorpreso dalla maggior voglia della Roma. Ieri sera nella decisiva gara di ritorno all’Olimpico serviva reagire e ribaltare un risultato tutt’altro che impossibile, un obiettivo necessario per la stagione rossonera.

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(Photo by Filippo Monteforte, Gettyimages) calcioinpillole.com

Rispetto alla settimana precedente Pioli cambia qualcosa ritrovando lo squalificato Tomori in difesa e affidandosi a Musah a centrocampo assieme a Bennacer, e confermando il quartetto offensivo con Leao, Loftus-Cheek e Pulisic a supporto di Giroud. Solo qualche minuto di pressing iniziale, poi la scompostezza tattica del Milan unita ad un’ingiustificata mancanza di concentrazione ha spianato la strada alla Roma, che in ventidue minuti ha trovato un uno-due con Mancini e Dybala.

Un gioco che non è mai esistito. I big hanno fallito ma la colpa in Roma-Milan è tutta di Pioli

Una situazione divenuta un Everest per il Milan, sotto 2-0 e addirittura 3-0 nel computo totale sommando anche la parttia d’andata. Il match dell’Olimpico però fa un favore ai rossoneri, quando Celik stende da dietro Leao e si becca il rosso. Roma in dieci per oltre un’ora di gioco. Una missione difficile ma non così impossibile per una squadra organizzata e che sa cosa dovrebbe fare. Fare 4 gol in un tempo ad una squadra in dieci e arroccata dietro e che ha perso per infortunio Lukaku ed è stata costetta a togliere Dybala per esigenza tattiche.

Ma è proprio il secondo tempo di ieri che funge da manifesto perfetto di quello che è stato il Milan quest’anno (ma anche forse da qualche tempo più lungo) e dell’effettivo valore di Pioli, che all’intervallo disegna i suoi azzerando qualunque concetto tattico affidandosi al puro caos e buttando nella mischia Jovic e Chukwueze assieme ai già presenti Leao, Pulisic e Giroud e lasciando il solo Reijnders a coprire in mezzo. Seppur a trazione super anteriore e all’arma bianca, i rossoneri non producono nessuna manovra e non si vede nessuno schema ma solo una reiterata, ossessiva e quasi fastidiosa ricerca della giocata individuale affidata al guizzo dei talenti offensivi.

Milan basato solo sui singoli. Leao spento, Giroud fantasma. Ma l’apporto del tecnico non c’è stato

All’Olimpico ieri sera hanno floppato tutti i big del Milan. Rafael Leao su tutti, che sì ha fatto espellere Celik e procurato l’inutile assist  per l’inutile gol di Gabbia a cinque dalla fine ma è rimasto spesso isolato nella sua solitudine a sinistra, sbattendo più volte sul muro difensivo della Roma. Ha deluso Pulisic, ha deluso Giroud totalmente assorbito da Smalling così come Theo Hernandez e Loftus-Cheek.

Ma il fallimento più grande è stato quello di Stefano Pioli, un allenatore che da almeno due anni non ha saputo evolvere e modificare la sua idea di calcio esclusivamente basata su giocate individuali ed estemporanee e mai frutto di schemi e meccanismi codificati. É stato abbastanza triste vedere il secondo tempo del Milan, un attaccare no-sense a testa bassa di chiunque, un muoversi per rimanere dove si è e con nessuna idea di come effettivamente far viaggiare il pallone e su come fare davvero male alla schieratissima e attenta difesa giallorossa, mai davvero sollecitata in maniera seria. Si può davvero nel 2024 offrire così poco e sperare in un lampo singolo, che ieri è mancato?.

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(Photo by Filippo Monteforte, Gettyimages) calcioinpillole.com

Chi aveva voglia di giocare?

Questioni tecniche e tattiche a parte, il Milan contro la Roma è mancato terribilmente anche nel fattore mentale. Una grande squadra che deve ribaltare solo uno 0-1 approccia in maniera diversa e più compatta, più decisa e con più mordente. Ma i primi venti minuti di puro lassismo difensivo e di scarsa qualità offensiva potevano già spiegare tutto di come sarebbe andata. Giocatori anche molto forti ma abbandonati a sè stessi a livello tattico e psiclogico. E si torna alla questione principale: Leao, Theo, Pulisic e tanti altri hanno fatto male ma quanto puoi giocare male se non sai come devi giocare?.

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