Reggiana, inizia l’era Viali: “Affascinato dalla piazza. Salvezza obiettivo stagionale” | OneFootball

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·26 giugno 2024

Reggiana, inizia l’era Viali: “Affascinato dalla piazza. Salvezza obiettivo stagionale”

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Il nuovo allenatore della Reggiana ha parlato nella conferenza stampa di presentazione nella giornata odierna.

Questo quanto riportato da tuttoreggiana.com:


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La mia estate è stata un po’ particolare in giugno. Fino a 15 giorni fa non ero un allenatore sul mercato poi a Cosenza sono cambiate tante situazioni quindi ho preso una scelta diversa. Per me è stato una sorta di salto nel buio, senza essere certo di trovare qualcosa, ma il giorno successivo alla rescissione mi ha chiamato Pizzimenti trasmettendomi subito grande entusiasmo. Ero affascinato dalla piazza e il contatto umano, determinate per lavorare bene, è stato ottimale. Subito dopo la sua chiamata ho parlato con il presidente poi sono andato a New York per una vacanza con mia figlia e abbiamo proseguito da lontano. In quei giorni sono sempre rimasto in contatto con la Reggiana perché c’era voglia di chiudere velocemente e così è stato. Sono molto felice di essere qui“.

Faccio una premessa sulla Serie B: la salvezza è sacra per il 70% delle squadre che vi partecipano perché c’è grande equilibro e ogni anno questo campionato crea sorprese, positive e negative. Può succedere di tutto e giustamente mi hanno chiesto di raggiungere la salvezza come obiettivo stagionale, ma qui c’è grande ambizione che è quella che mi porto dietro da sempre nei miei percorsi“.

REGGIANA COME AVVERSARIO –Ricordo tante partite tirate ai tempi del Cesena. Venire a giocare a Reggio è sempre stato affascinante, allo stadio si respira un’atmosfera fantastica e di primo livello grazie anche all’apporto del pubblico. Non nascondo che questo aspetto ha condizionato la mia scelta: l’importante sarà costruire una squadra nella quale la gente potrà rispecchiarsi. Quando i tifosi si rivedono nella squadra allora è più facile rimanere uniti e vicini“.

AMADEI –Lo conosco per fama. Stamattina ci siamo sentiti tramite una video chiamata, ma non vedo l’ora di incontrarlo di persona“.

Chi ha avuto una carriera lunga come la mia si porta dietro il ricordo di tanti allenatori. Cesare Prandelli mi ha allenato nella Primavera dell’Atalanta poi mi ha voluto in Serie A a Lecce e l’ho ritrovato a Firenze, ha segnato la mia carriera da calciatore. Negli ultimi cinque anni il calcio è cambiato tantissimo ed è più facile adattarsi al gioco degli allenatori più in voga, ma io preferisco fare un mix. Ho fatto tanta gavetta negli ultimi 15 anni e mi sono dovuto arrangiare ma questo mi ha dato grande elasticità mentale e un grande bagaglio tecnico e tattico. Mi piace adottare situazioni diverse, difendere con la linea a quattro ma palleggiare diversamente quando si ha il possesso. In campo vedrete situazioni diverse dentro la partita, e da una partita all’altra. Lavoreremo per provare a comandare il gioco, mi piace che la squadra abbia la gara in mano ma con la consapevolezza che in questa categoria bisogna sapere cambiare atteggiamento. Lavoreremo per giocare a calcio in maniera offensiva e propositiva ma sono convinto che quello non farà risultato: la tattica gioca bene ma non vince le partite. Spesso fanno risultato anche le squadre che giocano diversamente: il risultato è frutto della mentalità, non della tattica“.

DIFESA A QUATTRO –Sì, è lo schema che preferisco ma i sistemi di gioco elastici. Difendo con la linea a quattro perché mi piace fare l’aggressione nella metà campo avversaria con più giocatori, ma non sono integralista. Rozzio più adatto a tre? So che è un giocatore evoluto e intelligente, credo possa fare comunque bene“.

GIOCATORI A DISPOSIZIONE – “Me li sono riguardati tutti in questi giorni, però poi il mio percorso in carriera mi ha fatto capire che finché non alleni qualcuno non lo conosci veramente. Ho bisogno di toccarli fisicamente con mano anche perché la differenza la fa l’aspetto umano quindi sarà importante imparare a conoscerli sul campo: voglio capire cosa hanno dentro e cosa possono dare alla Reggiana. La spinta interiore è determinante per fare stagioni fondamentali e credo che condividere con i giocatori pensiero, obiettivi e sogni sia determinante per capire se sono pronti per giocare nella Reggiana di questa stagione“.

PUNTARE SUI GIOVANI –Sì, come ho sempre fatto nella mia carriera. Nel nostro gruppo ci saranno tanti giovani ma ormai è così in tutte società di Serie B“.

C’è bisogno di sintonia con la società: si lavora in team, c’è un obiettivo prefissato da raggiungere. L’allenatore ha le sue idee di calcio e assieme al direttore sportivo si lavora insieme: il mondo del calcio fuori dal campo è cambiato, ora bisogna essere bravi a far quadrare situazione. Alla base del lavoro ci deve essere un grande confronto, poi si cerca di ottimizzare“.

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