Pulisic Milan, il paradosso tattico di Allegri: è successo contro la Cremonese, c’è una questione da risolvere | OneFootball

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·25 agosto 2025

Pulisic Milan, il paradosso tattico di Allegri: è successo contro la Cremonese, c’è una questione da risolvere

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Pulisic Milan, l’americano non sembra tagliato per il ruolo di rifinitore dietro la prima punta: Allegri deve risolvere il primo rebus tattico

L’ultimo impegno ufficiale del Milan, una partita che avrebbe dovuto essere una semplice formalità, ha sollevato un quesito tattico che aveva già trovato spazio nei discorsi pre-campionato e nelle amichevoli estive. Ci riferiamo, ovviamente, al ruolo di Christian Pulisic nel 3-5-2 di mister Massimiliano Allegri. La sua posizione in campo, e l’efficacia del modulo in cui è inserito, continuano a generare dibattiti. Come riportato da TMW, la partita di sabato ha offerto una prova concreta e, per alcuni, decisamente preoccupante.

Nonostante Allegri abbia parlato di un “impianto dinamico” in grado di adattarsi alle caratteristiche dei giocatori, l’impostazione tattica vista in campo per larghi tratti è rimasta quella del 3-5-2, o per essere più precisi, un 3-5-1-1. In questo schema, Pulisic ha agito alle spalle della punta, Santiago Gimenez, con licenza di svariare su tutto il fronte d’attacco per cercare i corridoi giusti. Un assetto comprensibile vista l’assenza di un giocatore chiave come Rafael Leao, ma la cui efficacia è stata, secondo molti, decisamente limitata.


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La scelta dei centrocampisti, in particolare, sembra aver penalizzato la fase offensiva. Ruben Loftus-Cheek e Youssouf Fofana sono noti per essere incursori piuttosto che fini rifinitori, limitando la creazione di gioco tra le linee. Il fuoriclasse croato Luka Modric, indiscutibilmente il migliore in campo, ha avuto un raggio d’azione troppo limitato e lontano dalla porta. Di conseguenza, anche Pulisic si è trovato a gravitare in zone poco pericolose, costretto a fare da collante tra centrocampo e attacco anziché agire come un vero e proprio terminale offensivo. Lo stesso Santiago Gimenez, solo contro una difesa a tre, è stato lasciato alla mercé di avversari come Baschirotto e compagni.

Il problema principale di questo schieramento è che i due giocatori tecnicamente più forti e pericolosi, Pulisic e Modric, sono stati tenuti lontani dalla porta. Da quando è al Milan, l’attaccante statunitense ha avuto stagioni da doppia cifra quando ha giocato da esterno. La sua capacità di usare bene sia il destro che il sinistro lo rende un’arma incredibile e di difficile lettura per gli avversari quando agisce sulla fascia destra. Sebbene non sia sbagliato vederlo nel traffico centrale, la scelta diventa controproducente se non è affiancato da giocatori che sappiano dialogare e che cerchino il compagno tra le linee.

L’ingresso di Samuel Chukwueze ha portato un po’ di verticalità in più, ma ormai la Cremonese aveva “parcheggiato l’autobus” davanti alla propria area. Al termine della partita, Allegri ha parlato di concetti come “cattiveria” e “attenzione”, ma ciò che emerge è un potenziale equivoco tattico: questo Milan, costruito dal nuovo direttore sportivo Igli Tare, potrebbe non essere adatto al 3-5-2. Non si deve rischiare di mettere in ombra uno dei migliori talenti della rosa. Il mercato è ancora aperto, e qualcosa può essere corretto, ma i punti fermi Leao e Pulisic devono essere messi nelle condizioni di esprimersi al meglio, sfruttando le loro straordinarie qualità da esterni. Solo così si potrà evitare di sprecare un potenziale offensivo enorme.

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