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·3 dicembre 2024

PIF punta il Giro d’Italia: nell’affare può entrare anche il Torino

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Nella questione legata alla vendita del Torino entra prepotentemente anche il Giro d’Italia, che allo stato attuale delle cose conduce a una sola persona, quell’Urbano Cairo che ha appena festeggiato il traguardo di presidente più longevo del club granata e che ha portato a nuovo splendore la corsa rosa.

Come riporta l’edizione odierna di Tuttosport, fra smentite, dichiarazioni e indiscrezioni, spunta il fondo sovrano dell’Arabia Saudita PIF, che negli ultimi anni è stato il vero e proprio braccio armato del Regno medio orientale per investire in asset strategici, sportivi e non, in vista poi della missione principe: quel Mondiale 2034 da ospitare in solitaria che sarà la vetrina al mondo dei progetti in corso d’opera per l’imponente piano Saudi Vision 2030.


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L’interesse principale di PIF, da quanto si apprende, è per il Giro, ma anche il Torino potrebbe rientrare in un discorso unico, vista la presenza fissa in un top campionato e anche la storia granata da riportare in auge. Una missione che i sauditi stanno affrontando anche con il Newcastle, che ha partecipato per la prima volta in Champions League l’anno scorso.

Un discorso che vede un terzo asset, quell’Olimpico Grande Torino di proprietà del Comune, con una concessione che scade a giugno e che presenta diversi temi spinosi (fra cui i 38 milioni di euro di ipoteche) e che arricchisce il fascino del club granata di Cairo. Un interesse che cresce e che si affianca a quello sempre vivo per il Giro, e per le altre corse satellite organizzate da Rcs.

Nei giorni scorsi, però, è arrivata la smentita di Cairo: «Non è assolutamente in vista nessuna cessione». Inoltre, il settore dello sport è stato recentemente scorporato da Rcs Mediagroup in favore di Rcs Sports & Events. Una mossa che aveva alimentato le indiscrezioni sulla vendita, ma che lo stesso Cairo ha ribadito essere solo una mossa resasi necessaria per questioni organizzative. Quel che è certo, però, è che le voci restano insistenti.

PIF e il ciclismo è uno di quegli amori di lunga data, per quanto l’Arabia Saudita sia entrata nel mercato internazionale discretamente da poco. In primi fu il Tour de France a fare gola ai sauditi, che però dovettero fare i conti con un’opposizione arcigna da superare come quella politica. E da qui il dirottamento e le attenzioni verso il Giro di Italia, che negli anni è diventato una cassa di introiti milionari sempre più in crescita.

Un tesoro vero e proprio per Cairo che, in seguito a una cessione, potrebbe garantire all’imprenditore di poter avere quella liquidità per investire in un altro settore dove è uno degli attori principali andando a competere con La7 a quei colossi del mercato come Rai e Mediaset. L’idea è quella di un network (ovvero un circuito di emittenti televisive) che ovviamente a bisogno di acquisizione per poter nascere. Acquisizioni uguale investimenti. Cairo, al momento, è proprietario di La7 e La7d.

E’ bene ricordare come il Giro e le altre corse (dalla Milano-Sanremo alla Strade Bianche, dalla Tirreno Adriatico allaMilano-Torino e al Giro di Lombardia) sono riconducibili alla galassia Rcs. Il Torino, dal canto suo, è invece detenuto da Ut Communications, azionista di maggioranza di Cairo Communications.

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