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·12 luglio 2024

Passa l’emendamento Mulé: ecco cosa cambia per FIGC e Serie A

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Dopo il tira e molla, con un testo rivisto, ma l’emendamento Mulé volto a dare maggiore rappresentatività alla Serie A è stato approvato. Ieri sera, la VII commissione della Camera dei Deputati ha dato infatti il via libera al testo dell’emendamento che, pur spogliato degli aspetti più critici nella sua prima versione, conferisce alla Lega di Serie A il diritto di avere un peso maggiore all’interno del consiglio federale.

L’art 1-bis recita infatti: «Nel rispetto degli statuti delle federazioni di riferimento al fine di garantire una adeguata rappresentanza nei sistemi federali di cui al presente articolo, negli sport a squadre composte da atleti professionisti e con meccanismi di mutualità generale previsti dalla legge, le leghe sportive professionistiche hanno diritto a un’equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento che tenga conto anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo».


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Non si tratta della rivoluzione copernicana immaginata nella prima versione del deputato di Forza Italia, Giorgio Mulé. La bozza iniziale prevedeva per la Lega Serie A piena autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa e gestionale, il diritto di veto sulle delibere federali che la riguardano e la possibilità di ricorrere direttamente alla giustizia amministrativa contro atti e comportamenti del Coni e delle federazioni. Un emendamento rivisto anche per evitare conflitti con UEFA e FIFA, che ieri avevano ribadito le loro preoccupazioni minacciando sanzioni e l’incompatibilità dell’Italia come Paese ospitante di Euro 2032, ma che rappresenta comunque un cambiamento significativo.

Soddisfatta, così, la Serie A per un processo avviato di riforme che richiedeva da tempo e che ritiene irreversibile visto che viene affermato, secondo la massima lega italiana, un principio cardine delle democrazie contemporanee, quello della “no taxation without representation”. Ma anche la Federcalcio, soprattutto nel giorno in cui UEFA e FIFA avevano inviato alla FIGC una lettera che minacciava sanzioni qualora l’emendamento fosse passato nella sua versione originale, si dice più che soddisfatta. Tra le possibili sanzioni c’erano quelle di una sospensione della FIGC e di perdere l’Europeo del 2032.

Ma l’emendamento, così com’è passato nella serata di ieri, dopo una giornata di rinvii, dovrebbe salvare la FIGC da eventuali sanzioni internazionali e, sempre secondo la Federcalcio, sarebbe una norma programmatica e non precettiva, dunque che darebbe un’indicazione sulla linea da seguire e non un obbligo, andando comunque incontro a una logica della revisione delle rappresentanze che era già nei piani del presidente Gravina.

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