Milannews24
·29 maggio 2025
Panchina Milan, Sacchi sicuro: «Il suo calcio non mi piace ma i rossoneri stanno dimostrando questa cosa»

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·29 maggio 2025
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha dichiarato:
PAROLE – «Lo sbarco di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan segna un netto cambio di passo rispetto al recente passato. La società ha deciso di puntare su un nome forte, su un personaggio che, nel calcio italiano, ha vinto tantissimo, su un allenatore che conosce perfettamente l’ambiente rossonero e anche le dinamiche della Serie A: senza gli impegni internazionali il Milan, nella prossima stagione, dovrà concentrarsi principalmente sul campionato. Stringere un accordo con Allegri significa puntare al massimo e questa mossa, a mio avviso, può dare entusiasmo alla gente. Che cosa penso di Allegri allenatore? Questa è la solita domanda che mi sento ripetere ogni volta che devo parlare di Max. Ho grande rispetto per Allegri e per il suo lavoro. È un allenatore che ha sempre fatto il suo dovere ovunque sia andato. Devo ammettere che a me piace un calcio diverso dal suo. Non c’è niente di male, è una questione di gusti. E, come dicevano i latini, de gustibus non disputandum est… Ci tengo a dire una cosa con molta chiarezza perché in passato ci sono stati troppi equivoci: io non ho nulla contro Allegri, mi è semplicemente capitato nelle stagioni precedenti di muovere delle critiche al suo calcio e alle sue squadre. Tutto qui, niente di personale. Se mi chiedete: le sue squadre hanno giocato bene? Beh, allora, devo ammettere che io mi diverto quando vedo un calcio collettivo e offensivo, e non un calcio individuale e difensivo. Credo che l’ingaggio del nuovo direttore sportivo Tare, che è un dirigente di alto livello, molto esperto e profondo conoscitore del calcio italiano e internazionale, e quello di Allegri, sicuramente tra i migliori allenatori di casa nostra, dimostrino che il Milan sta facendo sul serio. Evidentemente gli errori della passata stagione sono stati capiti. È fondamentale che il club ritorni al centro di tutto, perché è da lì che partono le idee e le strategie. Serve un progetto chiaro e servono uomini affidabili che mettano l’anima affinchè questo progetto possa essere realizzato».