Inter News 24
·3 maggio 2025
Palmeri sbotta: «Siate seri su Inzaghi, non fate ridere i polli! A chi dice che sarebbe una stagione fallimentare senza titoli rispondo…»

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·3 maggio 2025
Se l’Inter di Simone Inzaghi dovesse chiudere la stagione con zero titoli non sarebbe comunque un fallimento: lo ribadisce il giornalista Tancredi Palmeri in un lungo editoriale per Sportitalia.
EQUILIBRIO – «Ci vuole un ambiente personale familiare che ti aiuti a mantenere l’equilibrio interiore e a ristabilire la temperatura ideale attorno alla tua mente per non andare fuori di capoccia se ti chiami Simone Inzaghi. Perché per carità, è vero che nel mondo del calcio il mestiere di allenatore quantunque ben remunerato rimanga però estremamente logorante, ma è altresì vero che gli ultimi 15 giorni passati da Inzaghi – dicasi 15 – sono davvero da ricovero coatto per ritrovare la sanità mentale. Ma non da ricoverarlo perché sia ammattito, bensì da chiedere di essere portati via prima di perdere il lume della ragione. Ed è vero che nel mondo di oggi e nel calcio di oggi ci metti un amen a passare da venerato maestro a solito stronzo e ritorno, ma porca miseria la centrifuga azionata su Simone Inzaghi è davvero da fermate il mondo voglio scendere. Mago di tutto dopo la partita col Bayern, re tentenna dopo quella col Bologna, pasticcione dopo il derby, solito perdente dopo quella con la Roma, e infine eccellenza europea dopo l’impresa a Barcellona».
RECORD ASSOLUTO – «Ma suvvia, ma un po’ di serietà! E va bene che nel calcio si può affermare tutto e il contrario di tutto, e il bello è che nessuno verrà mai arrestato per qualsivoglia castroneria venga detta a meno che non venga beccato a piazza Aspromonte, ma il turbinio di gioco al massacro su Simone Inzaghi e per estensione sull’Inter è troppo feroce e a orologeria per non scoprire la malafede della premeditazione. Ché i tifosi da social o non social tirino merda senza soluzione di continuità fa parte del gioco, e non può essere altrimenti. Ma che la critica si sdrai su tale miserabilità è l’annullamento stesso del concetto di critica, se non l’uso della professione semplicemente per dare soddisfazione al basso istinto del tifoso. Sono i fatti a dimostrare l’eccellenza del lavoro di Simone Inzaghi: senza stare a elencare i titoli, semplicemente garantire 4 anni di eccellenza senza poter fare mercato, anzi essendo obbligato a incassare premi che non verranno reinvestiti pena l’esonero. Un record assoluto: rimanere ai vertici incassando al netto degli acquisti – ripetiamo: AL NETTO DEGLI ACQUISTI! – 180 milioni! E non venite a ripetere la cazzata pneumatica de “eh ma le commissioni? Eh ma gli stipendi? L’Inter ha speso lo stesso anzi di più!»
NON FATE RIDERE I POLLI – «Ma non fate ridere i polli: ma che, quando si pagano i cartellini 20, 30, 40, 50 milioni gli stipendi e le commissioni non vengono pagate? Simone Inzaghi grazie ai risultati di questi 4 anni ha letteralmente risanato l’Inter, e partendo da condizioni dove con le perdite di Lukaku, Hakimi e Eriksen non era garantito nemmeno il quarto posto, altro che la lotta scudetto a 2 punti da un Milan che i soldi li ha spesi. E pensate cosa sarebbe successo nel futuro dell’Inter se non si fosse innescato da subito quel circolo virtuoso, per nulla garantito visto che nel frattempo gli altri spendevano e spandevano. E non serve nemmeno aggiungere il livello di gioco, la crescita esponenziale di quasi tutti i giocatori, l’inventiva nel ripensare certe posizioni».
GLI INCASSI – «Veniamo a quest’anno, che è il vulnus di tutto. Se la stagione dell’Inter si fermerà qua, solo di premi l’Inter avrà guadagnato tra tutte le competizioni circa 142 milioni (solo premi, niente incassi da stadio). Sapete a quanto sarebbe arrivata vincendo scudetto e coppa Italia? 150 milioni. Solo 8 milioni in più. Sapete quanto di quei 142 milioni sono dovuti all’arrivare in semifinale di Champions? 125 milioni. Sapete quante volte negli ultimi 15 anni un’italiana è arrivata in semifinale di Champions? 5 volte: 2 volte l’Inter di Simone Inzaghi, 2 volte la Juventus di Massimiliano Allegri, 1 volta la Roma di Di Francesco. Per carità, si festeggiano i trofei non gli incassi, ed è giusto che sia casi, anzi Dio non voglia mai che cambi che noi seguiamo lo sport per l’emozione, non ce ne frega nulla dei soldi che non sono nemmeno nostri. Ma giudicare negativa l’annata dell’Inter di Simone Inzaghi se perderà al ritorno contro il Barcellona (do lo scudetto per vinto dal Napoli, forse già alla prossima con il Genoa), vuol dire, detto in maniera semplice, giudicare in maniera sbagliata. E allora se l’Inter avesse vinto lo scudetto e fosse uscita di nuovo agli Ottavi, cosa avrebbero detto a Inzaghi?! “Eh ma non fa l’ultimo step, eh ma troppo facile, eh ma non cresce”. Eh ma, eh ma, eh ma. C’è sempre un eh ma. Al punto che viene da pensare che semplicemente, quello che fa questa Inter di Simone Inzaghi non starà mai bene, per pura malafede nel giudicarla. Simone Inzaghi logora chi non ce l’ha».
TUTTI POSSONO MIGLIORARE – «Tutti possono migliorare, ci mancherebbe, la gestione di un paio di situazioni di rotazioni può essere rivedibile, ci mancherebbe, ma raccontare da inizio anno che l’Inter avesse due squadre e che l’obiettivo fosse il triplete era la più grossa stronzata tirata per poter poi puntare il dito. E’ ovvio che l’Inter dica che deve puntare a tutto, cos’altro può dire. E’ ovvio che il mister stesse al gioco quando ha fatto il gesto, era evidente. Ma è da sempre chiaro che l’Inter ha una rosa diciamo di 16 titolari. Che non è poco eh, che la rendevano favorita del campionato, ma in una situazione ideale in cui potesse concentrarsi sul campionato. Una rosa di 16 titolari non è un vantaggio così ampio da essere favoriti come lo erano le Inter di Mancini/Mourinho o le Juventus di Conte/Allegri.
E se dall’altra parte c’è chi può spendere 150 milioni senza batter ciglio come Juventus, Milan e Napoli, o che come il Napoli di Conte può giocare 18 partite in meno – un intero girone di andata di campionato! – allora perdere può fare parte del gioco senza che si gridi allo scandalo. Ma sembra sempre che Simone Inzaghi e l’Inter debbano fare il doppio degli altri non si sa perché. Se l’Inter metterà in discussione Inzaghi, farà il maggior favore ai rivali dell’Inter, che non vedono l’ora si sgretoli questa realtà che in 4 anni è diventata parte dell’elite europea, incassando non spendendo, addirittura transitando in questa stagione al primo posto del ranking europeo, un dato assurdo se comparato alle capacità di spesa delle altre big, e qui europee non italiane.
L’Inter deve proteggere Inzaghi e metterlo nelle migliori condizioni, sapendo per esempio che l’anno prossimo sarà praticamente impossibile vincere lo scudetto viste le scorie di questa stagione col mondiale per club, nonché la contemporanea presenza di almeno il Milan senza il tour de force della Champions. Anche perché, un minuto dopo che l’Inter possa fare l’assurda scelta di cambiare, vedrete come si fionderanno le rivali italiane e le big europee – del resto, Liverpool e Manchester United lo hanno già fatto. E allora là, sarebbe troppo tardi per l’Inter. La verità è una sola: non c’è tifoso che non sogni per la propria squadra di andarsi a giocare una semifinale di Champions contro questo Barcellona potendo guardarlo negli occhi, essendo orgoglioso, e poi sia quel che sia. E’ quella la natura di tutto. Essere in condizione di giocarsi la vittoria. E poi, sia quel che sia».
QUOTE INTER VERONA – Dopo lo spettacolare pareggio di Barcellona l’Inter ospita il Verona a San Siro a tre giorni dal ritorno con i blaugrana. L’obiettivo è tenere contatto col Napoli capolista . La quota OVER 0.5 CASA (l’Inter segna almeno un gol all’interno della partita) è data a 8 invece che a 1.05 da Sisal grazie alla super quota maggiorata offerta ai nuovi clienti tramite link. La stessa giocata è quotata a 1.05 su Goldbet e su Planetwin 365.