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Emilio Scibona·14 maggio 2024
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Emilio Scibona·14 maggio 2024
Il Manchester City sfata il tabù del Tottenham Hotspur Stadium e fa un altro passo avanti verso il quarto titolo consecutivo in Premier.
La squadra di Guardiola batte di misura gli “Spurs” per 1-0 al termine di una partita combattuta che nel secondo tempo si è inasprita tantissimo con tanti contrasti al limite.
I “Citizens” si riportano a + 2 dall’Arsenal e prendono in mano il loro destino: l’ultimo step per laurearsi campioni d’Inghilterra è battere il West Ham tra le mura amiche. I “Gunners” possono solo battere l’Everton e sperare in una sconfitta o un pari dei rivali, che li premierebbe in virtù della migliore differenza reti.
In virtù di questo risultato arriva un altro verdetto: con gli Spurs rimasti a – 5 l’Aston Villa torna in Champions League a distanza di 41 anni dall’ultima volta, quando la competizione si chiamava ancora “European Cup” o “Coppa dei Campioni”.
A prendersi la scena nei minuti iniziali è Guglielmo Vicario che si conferma un portiere in costante ascesa. L’ex estremo difensore dell’Empoli al 15′ su un tiro a due passi e a botta sicura di Foden nato da un erroraccio di Hojbjerg sfodera un riflesso straordinario.
A inizio ripresa Vicario si fa ritrovare pronto sulla conclusione di De Bruyne ma va detto anche Ederson non è stato certo da meno: bravo nel primo tempo sul tentativo di Bentancur, il portiere brasiliano salva al 49′ la squadra chiudendo su Son, bravo a prendere di spalle la difesa dei “Citizens”. Al 51′ però il City la sblocca e lo fa con i suoi giocatori chiave,
Su un’azione iniziata da Foden la sfera arriva a De Bruyne che mette in mezzo la sfera per Haaland, come sempre al posto giusto al momento giusto. Arriva così dunque dopo 5 anni il primo gol di sempre dei “Citizens” al Tottenham Hotspur Stadium.
Dopo il gol il Tottenham comincia a perdere il controllo dei nervi. Bentancur, sostituito da Kulusevski, reagisce malissimo, scagliando via la bottiglia d’acqua per poi prendere a calci la panchina.
Poi arrivano due giocate pericolose in campo: il primo è un intervento di Sarr (ammonito) su De Bruyne, colpito al tendine d’Achille e rimasto dolorante per qualche minuto; il secondo è un fallo di Romero che non contiene l’impeto andando a colpire con la coscia sullo slancio Ederson al volto.
Il portiere brasiliano resta stordito a terra per qualche minuto con il City che protesta chiedendo qualcosa in più rispetto al giallo dato al difensore argentino. Ederson si riprende e fa segno di voler continuare ma dopo un rinvio sbilenco Guardiola decide di sostituirlo con Ortega: l’estremo difensore dei “Citizens” si infuria al momento del cambio.
Ortega non fa rimpiangere comunque il portiere brasiliano e risulta decisivo in due occasioni: la prima su Kulusevski, ad appena due minuti dall’ingresso in campo; la seconda all’88’ su Son, lanciato in porta da Johnson dopo una dormita di Akanji e stoppato con un intervento da estremo difensore di Hockey con il gambone.
La legge non scritta più antica del calcio “Gol sbagliato, gol subito” si manifesta implacabile al 90′.Doku va in contropiede e viene steso da Porro in area e Kavanagh fischia rigore: dal dischetto Haaland spiazza Vicario, fa 27 in stagione e chiude la contesa, mettendo definitivamente le mani sul titolo di capocannoniere.
In due anni il norvegese è diventato il quarto marcatore di sempre in Premier di un City che adesso è ad un passo dal quarto titolo consecutivo, impresa che non è mai riuscita a nessuna squadra inglese.