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·21 febbraio 2025

Mfe-Mediaset prepara un'offerta per Prosiebensat: operazione da 1 miliardo

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Dopo il settore bancario e quello delle telecomunicazioni, il risiko potrebbe ora estendersi anche al mondo della televisione. La holding MediaforEurope (Mfe), che detiene il controllo di Mediaset, sembra valutare con sempre maggiore convinzione una mossa strategica per acquisire il controllo del gruppo televisivo tedesco Prosiebensat.

Come riporta l’edizione odierna de La Stampa, la società della famiglia Berlusconi possiede il 29,99% della tv commerciale tedesca e potrebbe decidere di lanciare un’Offerta Pubblica di Acquisto (Opa) dopo le elezioni tedesche di domenica, che daranno il via a una nuova stagione politica nel paese teutonico.


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Mediaset offerta Prosiebensat – Il prestito e le elezioni in Germania

Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mfe, aveva già dichiarato alla fine dello scorso anno che il 2025 potrebbe essere «l’anno giusto» per un cambiamento significativo. E in effetti, le banche stanno lavorando fin dallo scorso dicembre a un prestito da 3,4 miliardi di euro per finanziare l’espansione internazionale di Mfe. Unicredit e Intesa Sanpaolo, istituti da tempo vicini alla famiglia Berlusconi e a Mediaset, giocano un ruolo chiave in questa operazione, ma anche altre banche come Mediobanca, Banco Bpm, Bnp Paribas, Bper Banca e Deutsche Bank risultano coinvolte.

Secondo gli analisti, tra i 900 milioni e 1 miliardo di euro di questi 3,4 miliardi potrebbero essere destinati all’acquisizione di Prosiebensat, il cui valore in Borsa ieri ha toccato 1,26 miliardi. La parte restante, circa 2,4 miliardi, servirebbe invece in parte a coprire il debito della tv tedesca, che al 30 settembre 2024 ammontava a 1,6 miliardi di euro e risulta in mano a diverse banche locali tedesche.

Prima di prendere una decisione definitiva sull’Opa, Mfe dovrà comunque valutare i dati più recenti di Prosiebensat e l’evoluzione della situazione politica in Germania dopo il voto. Per quanto riguarda i risultati finanziari, sarà l’amministratore delegato Bert Habets a presentare il piano strategico e i conti della società il prossimo 6 marzo. Il piano dovrebbe prevedere una fase di austerità, con possibili tagli ai costi, la riduzione di circa 500 dipendenti e la vendita di asset digitali considerati non strategici, come Flaconi e Verivox. In alternativa a un’acquisizione aggressiva, Mfe potrebbe scegliere un’operazione più graduale, puntando a uno spin-off delle attività non core di Prosiebensat dal business principale legato all’intrattenimento televisivo.

Dal punto di vista politico, secondo i sondaggi più recenti, il nuovo governo tedesco potrebbe nascere da una coalizione tra la CDU (cristiano-democratici), la SPD (socialdemocratici) e i Verdi. Un’alleanza variegata che, secondo alcuni osservatori, potrebbe richiedere del tempo per tradursi in un esecutivo stabile. Per questo, tra gli esperti finanziari c’è chi ipotizza che l’offerta di Mfe per Prosiebensat possa arrivare anche prima dell’insediamento ufficiale del nuovo governo.

A dare fiducia alla famiglia Berlusconi e ai vertici di Mfe è il fatto che, almeno per ora, in Germania non sembrano esserci opposizioni politiche all’operazione, al contrario di quanto sta accadendo con l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, alle prese con la difficile acquisizione di Commerzbank. Dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, Mfe non viene più vista come un’entità con legami politici diretti. Inoltre, secondo fonti vicine al dossier, la holding sta dialogando non solo con Prosiebensat ma anche con esponenti della politica tedesca.

A tal proposito, il presidente della Baviera, Markus Söder, in un’intervista a Manager Magazin, ha dichiarato che la Baviera «ha bisogno di aziende media» e, riferendosi alle grandi piattaforme americane, ha aggiunto: «Non voglio che siano solo altri a controllare il nostro Dna mediatico».

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