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·25 agosto 2025

Mercato chiuso prima dell'inizio del campionato: Liga contraria, obiettivo 2026/27

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«Abbiamo provato a far chiudere il mercato prima dell’inizio del campionato, sono andato personalmente a Londra per incontrare l’amministratore delegato della Premier League, Richard Master, Bundesliga e Ligue 1 erano d’accordo, ma la Liga si è opposta». Parole del presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1.

«Essendo dei campionati interconnessi – continua il numero uno del massimo campionato italiano –, se non prendiamo una decisione tutti insieme non si può fare, si correrebbe il rischio di perdere un giocatore senza poi poterlo sostituire. Ci stiamo lavorando, speriamo l’anno prossimo di convincere il presidente della Liga Tebas, una persona molto intelligente ma anche molto difficile».


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In merito alle novità arbitrali introdotte in questa stagione: «Mi convincono, perché tutto ciò che va verso la trasparenza è positivo. Domani avremo la Supercoppa Primavera tra Inter e Cagliari e testeremo il VAR a chiamata, un altro strumento di trasparenza. Nazionale? Ho grande fiducia in Gattuso, sono certo che ci porterà ai Mondiali, sarebbe un disastro se non accadesse».

Sulla riforma della Serie A e la proposta del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, di riportare il campionato a 16 squadre: «De Laurentiis è un presidente visionario, molto bravo, che dà sempre grandi spunti. Quello della riduzione delle squadre è però un discorso un po’ complesso, che non passa solo dalla Serie A, ma che dovrebbe coinvolgere tutto il calcio professionistico. I campionati sono interconnessi, quindi potrebbe avvenire solo con una riforma della Federazione».

«In Spagna e Inghilterra le squadre sono 20, in Francia e Germania 18 – continua Simonelli –, a riprova del fatto che non ci sia una soluzione magica. Sul fronte dei diritti, mi rimetto all’esperienza di chi ne sa più di me. Siamo soddisfatti di come stiamo vendendo i diritti in Italia con l’accordo con DAZN e Sky. Dobbiamo migliorare sulla commercializzazione dei diritti all’estero».

Nei giorni scorsi allo stesso De Laurentiis è stata inflitta una multa da oltre 22mila euro per il ricorso alla giustizia ordinaria contro la elezione di Simonelli a presidente della Lega: «De Laurentiis aveva capito l’errore fin dall’inizio. Ho ricevuto una sua telefonata da Los Angeles subito dopo aver presentato il ricorso dicendo “Scusa non avevo capito, non potevo fare questo ricorso, lo ritirerò”. La multa è una conseguenza inevitabile di un comportamento non conforme alle norme, ma che è stato subito corretto. La polemica si è chiusa lì».

Infine sulla possibilità di giocare Milan-Como di questa stagione a Perth, in Australia: «È ancora una questione aperta e non decisa, devono arrivare delle autorizzazioni che non sono ancora arrivate. Perth è particolarmente lontana, ma l’Australia ha una base importante di tifosi del calcio italiano. Per noi è molto importante far vedere le nostre squadre all’estero per aumentare ricavi, visibilità e appeal. Immagino che non saranno tantissimi i tifosi che andranno a Perth, anche se Milan e Como organizzerebbero dei viaggi speciali. Sono cose che già altri sport fanno: l’NBA spesso gioca la prima partita in Europa, Il Giro d’Italia parte spesso all’estero. Un po’ di elasticità ci vuole. Comunque credo proprio che il Milan rimborserà ai tifosi la quota parte dell’abbonamento».

«È vero che per questa prima giornata abbiamo adottato la soluzione di far giocare sia Inter che Milan a San Siro, ma d’inverno con il freddo e il campo ghiacciato non è così semplice questa soluzione. In più ci sono anche le coppe», ha aggiunto Simonelli.

La Supercoppa italiana sarà ancora una volta in Arabia Saudita con la formula delle Final Four: «La Supercoppa è da sempre il nostro prodotto di vetrina per farci conoscere all’estero, la prima volta fu nel 1993 a Washington. Poi Libia, Cina, Qatar e ora Arabia. Oltre alla prossima che andremo a giocare ci sarà anche un’altra edizione già contrattualizzata. Nei prossimi tre anni la scelta spetta a loro, ma ce ne sarà un’altra in Arabia».

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