Malagò sulla Mafia nel calcio: «Dato di fatto che la Curva sia frequentata da gente con dei precedenti, ma…» | OneFootball

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Calcionews24

·13 febbraio 2025

Malagò sulla Mafia nel calcio: «Dato di fatto che la Curva sia frequentata da gente con dei precedenti, ma…»

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Le parole di Giovanni Malagò, presidente del CONI, sulla possibilità che il Maradona ospiti partite degli Europei. Tutti i dettagli

Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha voluto rilasciare qualche dichiarazione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie (in particolar modo nel mondo del calcio).

LE PAROLE – «l fatto stesso che sia stata avviata questa indagine testimonia l’importanza del fenomeno calcio nella nostra società, anche chi mi ha preceduto ha ricordato la sua funzione sociale. Il rischio di infiltrazioni mafiose che sembra emergere da recenti inchieste giudiziarie è un segnale da cogliere con tempismo: il calcio sta svolgendo la sua parte, adeguandosi e prevedendo regole aggiornate perché le manifestazioni sportive possano svolgersi in sicurezza e serenità. Il Coni è certamente al fianco della Figc, come di tutte le federazioni, non solo per il suo ruolo naturale di confederazione. Voglio rassicurarvi che è un’assoluta priorità, sia per il valore sociale sia per il danno, anche solo di immagine, che eventuali infiltrazioni infliggono all’intero mondo sportivo. Il calcio è sicuramente parte lesa, ma è chiamato a una nuova assunzione di responsabilità. Che le curve siano state in passato frequentate da persone che avevano qualche precedente, e forse è un eufemismo, di carattere penale in altri contesti è una cosa notoria al grande pubblico. Questa vicinanza, per non dire complicità, con la ‘Ndrangheta, ci ha sorpreso non poco. Interventi? A me risulta di situazioni dove c’è un allenatore che ha avuto precedenti per mafia e che è stato assunto come collaboratore di una società non importante, dilettantistico, che ha un contatto con i ragazzi. Bisogna che qualcuno scriva una norma e dica che queste persone non possono più entrare, bisogna che qualcuno certifichi: io non voglio dire che la società non lo sapesse, perché non ne sono a conoscenza, ma sicuramente avrebbe avuto un elemento in più. La collaborazione con le procure è fondamentale, si gioca tutto sulle tempistiche: nel caso di alcune società di calcio, se ci fosse stata una dinamica similare a quella che abbiamo noi con il nostro sistema di giustizia sportiva, voglio sperare che qualche dirigente avrebbe evitato di avere rapporti con questi soggetti».

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