Malagò: «Nella disfatta responsabili tutti. Il calcio non è nel mio futuro» | OneFootball

Malagò: «Nella disfatta responsabili tutti. Il calcio non è nel mio futuro» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·2 luglio 2024

Malagò: «Nella disfatta responsabili tutti. Il calcio non è nel mio futuro»

Immagine dell'articolo:Malagò: «Nella disfatta responsabili tutti. Il calcio non è nel mio futuro»

Nessun futuro nel calcio italiano per Giovanni Malagò, nemmeno dopo la disfatta dell’Italia contro la Svizzera che ha sancito l’eliminazione degli Azzurri da EURO 2024 agli ottavi di finale.

«Davanti alla disfatta con la Svizzera ho pensato di essere in una puntata di “Scherzi a parte” – il commento del presidente del CONI all’edizione odierna de Il Corriere della Sera –. Mi è capitato di assistere a sconfitte, ovvio. In sport individuali può succedere che il tennista o il nuotatore di turno proprio nel giorno della gara, a causa di un problema fisico o mentale, abbia una pessima prestazione. Ma in uno sport di squadra, con la possibilità di effettuare cinque sostituzioni su 11, la scena mi è sembrata inverosimile: i giocatori in campo hanno trasmesso la sensazione di frustrazione e umiliazione. Sembrava che neanche se ne accorgessero, perché in genere se sei in difficoltà magari ti fai prendere dalla foga agonistica, invece erano proprio amorfi. Non hanno mai dato l’impressione di metterci anima e cuore».


OneFootball Video


Malagò ritorno nel calcio – Le responsabilità di Spalletti

Sulle responsabilità di Luciano Spalletti: «È stato onesto nell’ammettere di aver sbagliato e che il mestiere del selezionatore è diverso da quello dell’allenatore. Che peccato: dopo il gol di Zaccagni alla Croazia al 98’ e quell’autostrada nella parte buona del tabellone pareva che fossimo nella migliore situazione possibile. Il ct deve saper gestire un gruppo in base alle proprie idee tattiche. Il suo curriculum parla da solo ma è evidente che ha responsabilità. Dimissioni? Chi ora le invoca dimentica che lo scorso anno riteneva Spalletti il miglior tecnico a disposizione: consideriamo pure che dopo la parentesi di Napoli avrebbe avuto occasioni dal punto di vista economico più allettanti. Ma se ora Luciano dice di essere pronto a rimettersi in gioco per dimostrare di poter ottenere risultati migliori, chi dovrebbe prendere la decisione di sostituirlo? I vertici federali che sono i primi a essere messi in discussione?».

Malagò ritorno nel calcio – Gravina e il futuro della FIGC

«Ho sentito Gravina certamente – ha continuato Malagò –. Mi sono permesso di dirgli che non avrebbe potuto dilatare nel tempo questa situazione: l’aria si è fatta irrespirabile. Prima di questa tragedia nazionale, le elezioni federali si sarebbero dovute tenere fra febbraio e marzo del prossimo anno. Le ha convocate invece a novembre, alla prima data utile. Chi chiede le dimissioni deve sapere che, quando un presidente lascia, decade il consiglio che, in attesa di nuove elezioni entro novanta giorni, esercita le funzioni di ordinaria amministrazione. Chi arriverà si prenderà le sue responsabilità e deciderà se accordare fiducia a Spalletti oppure fare altre valutazioni. L’aria già non era bella per i problemi che esistevano prima di questo tracollo. Ho avvertito delusione. Ho percepito che si è sentito tradito da chi è andato in campo. Il problema piuttosto nel calcio è un altro».

«Solo in questo sport esiste una legge non scritta, che poi è il prezzo da pagare quando una disciplina è così popolare. In caso di disfatta la responsabilità non è solo di chi va in campo ma anche dei dirigenti. Gravina stanco? Quando hai troppi fronti aperti, c’è il rischio di lasciare risorse mentali per strada. Non viviamo nel mondo di Quark: se arrivi in una posizione di potere tante persone ti appoggiano ma altrettante si augurano di essere al tuo posto. Ho apprezzato le parole di Antonio Tajani che, richiesto di un parere sull’argomento, ha replicato che non toccava a lui affrontare certe questioni. Ma non si può far finta di vivere fuori dal mondo».

Il futuro presidente federale: «Chiunque ricoprirà quella carica in futuro deve comprendere che senza il necessario compromesso si ritroverà a dover discutere con qualche componente. Voglio ricordare che a fronte dei successi dell’Italia Under 17 e Under 19 agli Europei e della finale ai Mondiali Under 20, l’Under 21 non si è qualificata alle Olimpiadi e quella maggiore ha fallito in Germania: qualcosa vorrà pur dire. Comunque oggi una delle componenti è in totale contrasto con il resto dello sport italiano. Non aiuta il fatto di veder trionfare ragazzi che guadagnano poche migliaia di euro mentre atleti che hanno successo, soldi, popolarità, non assumono i giusti atteggiamenti. Anzi neanche sentono la necessità di esibirli».

Visualizza l' imprint del creator