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·11 luglio 2025

L’Inter ha obiettivo chiaro: scoraggiare la cessione abbonamenti

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I nuovi abbonamenti dell’Inter stanno facendo discutere. Analizzando le nuove clausole, risulta evidente come la società abbia un obiettivo ben preciso: scoraggiare la cessione del titolo personale.

NUOVI ABBONAMENTI – L’apertura della campagna abbonamenti da parte dell’Inter ha visto comparire una serie di calausole e limitazioni varie. Apparentemente diverse e slegate, ma tutte finalizzate in realtà allo stesso obiettivo. La società infatti ha uno scopo ben chiaro: scoraggiare la cessione degli abbonamenti. Specialmente tra privati, tramite cambio nominativo, ma non solo.


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SCOPO PRECISO – Non ci sono solamente indizi di questa volontà, ma provvedimenti ben chiari, tanto da risultare espliciti. In primo luogo, l’Inter ha pensato tre livelli di abbonamenti: base, plus e full. In base al livello le limitazioni rispetto alla possibilità di cedere l’abbonamento a terzi si riducono. Leggete attentamente. Si riducono. Non scompaiono. In nessun caso il tifoso abbonato può cedere in modo del tutto libero, in ogni partita, il suo abbonamento. Né col cambio utilizzatore né con l’uso della piattaforma dedicata. Un cambiamento epocale.

RIASSUNTO DELLE LIMITAZIONI – Facciamo un riassunto di queste limitazioni. Per quanto riguardo il cambio di nominativo, che permette di far entrare una persona specifica al posto dell’abbonato, l’Inter ha preso una decisione valida per tutti i livelli di abbonamento. Vale a dire inserire una sorta di tassa di passaggio. Il cambio è consentito, ma a pagamento. Una somma di venti euro per l’abbonamento base, quindici per il plus e dieci per il full. Ogni cambio comporta quindi un costo di base, che fino allo scorso anno non c’era. Attenzione però. Ci sono due ulteriori limitazioni. La prima è che per ogni livello di abbonamento il cambio utilizzatore non è consentito nei big match. Che sono quattro e sono definiti come Milan, Juventus, Napoli e Roma. La seconda è che agli abbonati al secondo anello verde, quindi in Curva Nord, il cambio nominativo semplicemente non è consentito. Mai. Oltre a questo metodo di passaggio dell’abbonamento, nella scorsa stagione l’Inter ha implementato una piattaforma sul suo sito ufficiale che permette di mettere in vendita, per così dire, il proprio posto da abbonato nel caso in cui si fosse impossibilitati a presenziare. Anche questa forma di rivendita ufficiale è stata limitata. Con l’abbonamento base la piattaforma, semplicemente, non è disponibile. Col plus lo diventa per i quattro big match, cioè le partite escluse dal cambio nominativo. Col full (che ricordiamo include anche il girone di Champions League e gli ottavi di Coppa Italia, la piattaforma è disponibile per venti partite in totale, garantita per quindici in Serie A inclusi i big match. In ogni caso, non per tutte le partite possibili. Iniziate a capire l’idea?

PRESENZE NECESSARIE – C’è un altro punto della nuova offerta che esplicita ancora di più l’idea della società. Con l’abbonamento infatti è sempre stata prevista la prelazione per confermare il proprio posto nella stagione successiva. E lo è ancora, ma a una condizione: per vedersi garantita la prelazione serve presenziare ad almeno otto partite in stagione. Presenze personali, quindi escluse cessioni di qualunque tipo. Un ulteriore clausola che spinge l’abbonato a sfruttare il proprio abbonamento in termini personali, pena la perdita della prelazione (e quindi dell’abbonamento allo stato attuale delle cose). Lo scopo dell’Inter è chiarissimo. Gli abbonamenti devono circolare il meno possibile, e tornare ad essere uno strumento per il singolo.

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