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Mario De Zanet·14 dicembre 2018
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Mario De Zanet·14 dicembre 2018
Ad Atene, l’ultima grande gioia e l’ultima delusione. Nel 2007 il Milan vinse la sua settima Champions League, ieri, il Diavolo è stato eliminato dall’Europa League: il 3-1 subito dall’Olympiacos è l’ultima di una serie di tracolli inattesi. Ne scegliamo 5, i più dolorosi.
Cominciamo dal pre Berlusconi. È la prima avventura europea del Milan dopo la Serie B del ’83 ed i rossoneri hanno raggiunto gli ottavi di Coppa UEFA: l’avversario sono i belgi del Waregem, compagine tutt’altro che temibile. All’andata finisce 1-1, ma al ritorno di San Siro i rossoneri vengono sconfitti e chiudono anzitempo il proprio percorso europeo.
Si tratta della Champions, ma le premesse in termini numerici sono simili a quanto avvenuto ieri. Ai rossoneri basta un pareggio per passare i gironi e provare a cambiare volto ad una stagione cominciata in maniera fallimentare: Berlusconi richiama il salvatore Sacchi e il tecnico romagnolo esordisce proprio nella sfida con i norvegesi. La partenza però è falsa e condiziona il resto della stagione: il Rosenborg sbanca San Siro ed elimina il Milan.
L’allora Coppa UEFA aveva ospitato la risalita di un Milan alla ricerca di gloria dopo qualche anno buio. I quarti con l’Hapoel Tel Aviv consegnano la semifinale ai rossoneri, ma il primo atto con il Borussia Dortmund compromette ogni velleità di finale. Una tripletta di Marcio Amoruso, poi rossonero, segna la partita e Heinrich chiude i conti: i rossoneri escono sconfitti 4-0 dal Westfalenstadion ed il 3-1 del ritorno non può bastare.
La classica lezione: sono i quarti di Champions League ed il Milan ha ipotecato il passaggio del turno grazie al 4-1 di San Siro. L’andata dimostra la superiorità degli uomini di Ancelotti, campioni d’Italia in quella stagione, ma qualcosa si ferma in Galizia: fu una stagione strana quella, tanto che in semifinale arrivarono Porto, Monaco ed il Chelsea di Ranieri, oltre agli spagnoli. Il 4-0 del Riazor è una macchia terribile su quella stagione semiperfetta.
E chi se la scorda? La seconda lezione, nel giro di un anno: sembra incredibile come quella squadra, tra i migliori Milan della storia, abbia potuto incassare due batoste di tale portata. Stavolta si gioca la finale e il Milan vince 3-0 all’intervallo, ma poi succede l’irreparabile. I Reds pareggiano nel giro di 6 minuti e alzano la propria quinta Coppa Campioni dopo i calci di rigore.
Era la notte di Istanbul e rimane la sera più nera della storia rossonera.