DirettaCalcioMercato
·28 novembre 2024
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Marco Baroni nel post partita, ha commentato il pareggio della sua Lazio in Europa League contro il Ludogorets.
La Lazio non riesce a fare cinque vittorie su cinque in Europa League: contro il Ludogorets allo Stadio Olimpico finisce 0-0. Un pareggio che mantiene ugualmente i biancocelesti in prima posizione (13 punti), agganciato dall’Athletic Bilbao, vincente in serata contro l’Elfsborg.
Marco Baroni nel post partita ai microfoni di Sky Sport, ha commentato il pareggio della Lazio in Europa League contro il Ludogorets.
Cosa ne pensa della partita? Nel primo tempo la Lazio sembrava un po’ lenta nella circolazione di palla. “Sono d’accordo. Nel primo tempo abbiamo sprecato qualcosa, non essendo abbastanza veloci nella circolazione. Loro erano molto bassi, a volte schierati con sei difensori, tre centrocampisti e una sola punta. La squadra è stata comunque brava a gestire le ripartenze avversarie, perché queste partite, se non le sblocchi, diventano complicate“.
Nel secondo tempo la Lazio è migliorata, ma non è bastato. “Nel secondo tempo abbiamo fatto un’ottima partita, cercando il gol con grande voglia, determinazione e qualità. Purtroppo, ci sono gare che devi sbloccarle subito, altrimenti rischi di innervosirti. Mi dispiace perché, pur avendo giocato quasi sempre nella metà campo avversaria, siamo usciti con un pareggio. Questo un po’ mi rammarica, ma ci servirà da lezione“.
Cosa può dirci dell’episodio del possibile rigore su Isaksen? L’abbiamo vista molto arrabbiato. “Dalle prime immagini, l’arbitro scuoteva la testa, quindi era già orientato a non concedere il rigore. Non ha cambiato idea, ma non dobbiamo lamentarci. Dobbiamo pensare al campo“.
Cosa si porta a casa da questa partita? E una domanda su Guendouzi: nel primo tempo era molto largo, con tanti cross dalla destra. Era un movimento studiato? “Queste partite sono una grande opportunità di crescita, individuale e collettiva. Per quanto riguarda Guendouzi, avevamo notato che il Ludogorets si difendeva molto basso. Volevamo crossare con più frequenza, quindi a un certo punto ho invertito gli esterni per avere più cross.
Nel primo tempo, quando lo abbiamo fatto, abbiamo creato pericoli. Dentro l’area era difficile penetrare, perché a volte si schieravano con sei difensori. Forse avremmo dovuto allargare di più il gioco nel primo tempo, velocizzando la catena di attacco“.
Una domanda su Rovella. Il suo ingresso ha dato più velocità alla circolazione di palla. “Rovella è un giocatore importante per noi. Per quanto riguarda il mio passato da giocatore, è chiaro che vincere uno scudetto è stato meraviglioso, ma ora sono concentrato su questi ragazzi. Ci siamo lanciati una sfida e la rinnoviamo ogni giorno. Dobbiamo lavorare a testa bassa e crescere. Anche queste partite sono un’opportunità.
La squadra, pur nella difficoltà, non ha concesso un tiro in porta ed è sempre stata alta, corta e aggressiva. Voglio lavorare con loro per aiutarli a crescere, a giocare a calcio con mobilità e velocità. Alcuni ragazzi devono ancora maturare, ma lo sappiamo. È un percorso che conosciamo e siamo già un pezzo avanti. Questo è merito dei ragazzi“.