La mossa del Chelsea: venduti due hotel a Boehly per rispettare il FPF inglese | OneFootball

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·14 aprile 2024

La mossa del Chelsea: venduti due hotel a Boehly per rispettare il FPF inglese

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Cedere un hotel per rispettare i paletti del FPF inglese: è stata questa la mossa del Chelsea che, come emerge dal bilancio al 30 giugno 2023, ha cercato una strada alternativa per rientrare nelle indicazioni delle regole economico-finanziarie della Premier League.

Tra i dettagli emersi dalla pubblicazione del bilancio, infatti, è spuntata una operazione economica rilevante, che ha permesso al club londinese di ridurre le perdite a 89,8 milioni di sterline (circa 105 milioni di euro). In particolare, il Chelsea riporta nei conti ricavi per 76,5 milioni di sterline (circa 90 milioni di euro) per la cessione di due hotel alla Blueco 22 Properties Ltd, una sussidiaria della Blueco 22 Ltd, ovverosia la holding attraverso cui Boehly e soci controllano i blues.


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Gli hotel – il Millennium e il Copthorne – facevano parte dello sviluppo del Chelsea Village a Stamford Bridge supervisionato dall’ex proprietario del Chelsea Ken Bates nel 2001 e sono stati inclusi quando Boehly e i suoi co-proprietari hanno acquistato il club due anni fa.

Boehly ha dichiarato nei conti: “Il club continua a bilanciare il successo sul campo insieme agli imperativi finanziari per rispettare i regolamenti finanziari di Uefa e Premier League. Il club si è conformato a questi regolamenti fin dalla loro introduzione nel 2012 e prevede di farlo anche in futuro prevedibile”.

Nonostante ricavi per 62,9 milioni di sterline dalla vendita di giocatori e per 83 milioni raggiungendo i quarti di finale di Champions League la scorsa stagione, il Chelsea ha chiuso quindi il bilancio al 30 giugno 2023 con un rosso di 89,8 milioni di sterline. Una perdita che si aggiunge al rosso di 121,4 milioni di sterline nel 2021/22, dopo l’utile di 36 milioni nel 2019/20. Secondo le norme della Premier League, i club possono avere perdite per un massimo di 105 milioni di euro in tre anni, escludendo però le spese per settore giovanile, stadi e calcio femminile.

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