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·3 giugno 2025

Italia, l’assenza dai mondiali pesa: un’obiettivo che non possiamo più fallire

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in vista della sfida contro la Norvegia, l’Italia ha un compito importante: qualificarsi ai mondiali! Dopo due esclusioni non si può più fallire

L’Italia manca dai Mondiali dal 2014, e la sua assenza inizia a pesare non solo sul piano sportivo, ma anche emotivo e culturale. Un tempo considerata una delle squadre più temute, capace di bloccare avversari con qualsiasi stile di gioco, oggi si è ridotta a spettatrice di una competizione che aveva contribuito a rendere leggendaria. L’ultima vittoria in un Mondiale risale al 14 giugno 2014 contro l’Inghilterra, e da allora solo numeri impietosi: eliminazioni precoci, qualificazioni mancate e un calo d’immagine che ha avuto effetti anche sul sistema calcio italiano. Eppure, siamo l’Italia: quattro titoli mondiali, due finali perse contro il Brasile, un nome inciso nella storia accanto a giganti come Argentina e Germania. Un’assenza che pesa come peserebbe un Mondiale senza gli All Blacks nel rugby o gli Stati Uniti nel basket.

E nonostante le recenti esclusioni da Russia e Qatar, non si può dire che ci siano state davvero 32 squadre migliori della nostra. Come riportato da la Gazzetta dello Sport La squadra ha dato segnali di ripresa: un’ottima Nations League, la vittoria contro la Francia, una reazione convincente contro la Germania. Il ranking FIFA ci vede ancora tra le prime dieci, a dimostrazione di un valore che resiste. Ma la concorrenza in Europa è sempre più agguerrita, e la riforma del Mondiale con 48 squadre, pur allargando la partecipazione globale, penalizza proprio il nostro continente: solo 16 posti per 55 federazioni. Il Sudamerica, con sei squadre qualificate su dieci (più una ai playoff), ha vita più facile. Forse è arrivato il momento di far valere il peso storico del calcio europeo nelle sedi che contano. Perché l’Italia non è solo una squadra: è una parte del mito del calcio mondiale.

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