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Alessandro De Felice ·19 giugno 2025

Italia, Gattuso si presenta: "Ho chiamato 35 giocatori. Chiesa e Acerbi..."

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È il giorno di Gennaro Gattuso, il 23° CT dell'Italia. L’ex centrocampista azzurro è stato ufficialmente nominato commissario tecnico della Nazionale italiana e oggi, giovedì 19 giugno, si è presentato davanti ai microfoni per la prima volta.

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La conferenza stampa, presso l’Hotel Parco dei Principi di Roma, ha segnato l’inizio di una nuova era per gli Azzurri. Insieme a lui il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il capo delegazione Gianluigi Buffon.


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SUI GIOCATORI E CHIESA

"In questi giorni ho chiamato 35 giocatori, ho sentito tutti. Anche Chiesa, a cui ho detto di giocare con continuità. Sono giocatori che sono stati fuori ma che possono dare una mano. Ma a parlare è il campo: se si fanno le cose bene, le porte della Nazionale sono aperte“.


GATTUSO SU ACERBI

"Non ho parlato con lui, la questione non ha toccato me. Sta dimostrando un valore incredibile ma non l’ho sentito perché ho altre idee. Da parte mia c’è rispetto e stima ma penso che in questo momento ci siano altri giocatori che possono darci qualcosa”.


L’EREDITÀ DI SPALLETTI

“Lui è arrivato dopo di me a Napoli. L’ho sentito e per lui ho una stima incredibile, è un maestro che mastica calcio da tanti anni che ogni anno fa cose nuove. In questo momento devo vedere quello che vogliamo fare, cosa vogliamo. Il lavoro di Luciano e la sua professionalità sono incredibili, ha fatto un lavoro importante. Tanti cambiamenti non ci saranno, abbiamo poco tempo“.


GATTUSO E LA PRESSIONE

“La pressione la porta questa maglia, che ci ha visti vincere 4 Mondiali. La partita con la Norvegia l’ho vista: loro andavano 3 volte più forte, tanti giocatori venivano da una sconfitta pesante in Champions. La squadra non ha avuto la forza della Norvegia”.


GATTUSO E I RISULTATI

"Con il Napoli e il Milan ho perso la Champions per un punto. Con lo Spalato ci siamo giocati il campionato all’ultima giornata con una squadra piena di giovani, con la Dinamo che ha vinto per 20 anni e ha venduto giocatori a 20 milioni. Solo una squadra vince nelle competizioni, ma bisogna vedere il lavoro delle altre, se la squadra è cresciuta. Credo di aver fatto qualcosa di buono negli anni".


"OGGI UN GATTUSO NON LO METTEREI NELLA MIA SQUADRA"

Gattuso prosegue:

"Tutti pensano a un Gattuso con cuore e grinta. Io credo che le mie squadre abbiano giocato bene, ho cambiato molto visione. Io penso che un Gattuso in campo oggi non faccia bene a livello tattico. Ci vogliono cuore e grinta, mi piace parlare di calcio e ho ben chiare le mie idee. Il gioco è cambiato e bisogna saper entrare nelle teste dei giocatori. Gli esempi che ho avuto in passato sono difficili da riprendere perché oggi sono molto più professionisti, ma fanno più fatica a fare gruppo. A livello professionale vi posso assicurare che sono molto più preparati”."


GATTUSO: “ENTUSIASMO E FAMIGLIA, L’ITALIA È FORTE”

“La Nazionale di cosa ha bisogno? Di entusiasmo, di compattarci e di restare uniti nei momenti di difficoltà. Il mio obiettivo è quello di portare gioia, di creare una famiglia. Poi i moduli, la tattica vengono dopo. Ora dobbiamo riportare quella mentalità che ci ha contraddistinto negli anni“.

Sulle motivazioni:

“Penso che abbiamo una squadra forte. Una squadra, non singoli. Sono convinto che il gruppo abbia valori che possano raggiungere l’obiettivo. Quando mi hanno chiamato non ho esitato un istante. C’è da lavorare ma abbiamo le doti per raggiungere l’obiettivo”

I giovani:

“Il dato del 68% di stranieri nel nostro campionato è significativo. Abbiamo ottimi risultati con le giovanili, poi si perdono. Dobbiamo dare più opportunità di crescita, credo sia questo il cambiamento. Stare due volte fuori dal Mondiale non è semplice: per questo dobbiamo ritrovare entusiasmo. La paura non deve esistere”.


GRAVINA SU SPALLETTI

“Volevo dare delle risposte concrete, immediate. MI porto dietro una grande amarezza sul piano umano perché Spalletti è una persona straordinaria e l'interruzione di questo rapporto è una ferita. Il rapporto con Luciano è stato splendido. C'era l'esigenza di dare una risposta in tempi brevi, volevamo capire le criticità rilevate e insieme a Gattuso abbiamo avuto modo di confrontarci”.


GATTUSO: "UN SOGNO, OBIETTIVO MONDIALI"

“È un sogno che si avvera e spero di essere all’altezza. Io e il mio staff sappiamo che c’è tanto da lavorare, ma c’è la consapevolezza di fare un grande lavoro. Ci sono i giocatori, bisogna solo metterli nelle condizioni di esprimersi al massimo. L’obiettivo è di riportare l’Italia ai Mondiali”.


GRAVINA: “GATTUSO L’UOMO DEI RISULTATI”

Il numero uno prosegue:

“Sono convinto che sarà l’uomo dei risultati. Lui conosce molto bene il calcio italiano, la mentalità dei calciatori e la pressione mediatica. La sua scelta importante sotto il profilo tecnico, non dettata solo dal cuore, ma convinta: abbiamo scelto un allenatore che sa cosa significa indossare la maglia azzurra, che non ha paura di assumersi responsabilità e che mette il gruppo avanti a tutto. Come Federazione lo sosterremo. Riporterà entusiasmo, coesione e risultati”.

Sullo staff:

"Con Gattuso collaborerà Bonucci, così come Barzagli, già nostro tecnico federale. saranno molto importanti all'interno del nostro progetto. Ci siamo rivolti a coloro che conoscono la nostra identità, sono persone che conoscono il valore della Nazionale.


PARLA GRAVINA

Il presidente della Federazione Gabriele Gravina apre la conferenza stampa:

“Gattuso ha le qualità, la determinazione ma soprattutto il desiderio di realizzare qualcosa di grande per il nostro Paese. La Nazionale ha bisogno di lui, che ha risposto senza alcuna esitazione alla nostra chiamata, con lo stesso entusiamo con cui rispondeva quando veniva convocato come calciatore. Non farei l’errore di ridurre la sua chiamata ad un semplice entusiasmo. C’è tanto altro: spirito di sacrificio, professionalità, preparazione. Ha lanciato messaggi subito chiari, anteponendo il noi all’io. L’idea della squadra determinata e convinta. Si vince insieme e al Mondiale si va tutti insieme. La scelta è stata condivisa per l’uomo e per il tecnico. Ringrazio Buffon, il suo ruolo è stato determinante”.


Il primo passo

Gattuso inizierà ufficialmente il suo lavoro nei prossimi giorni, con un primo stage previsto a Coverciano.

L’obiettivo è chiaro: portare l’Italia ai Mondiali del 2026. Un traguardo obbligato, che passa da scelte forti e da una guida tecnica che sappia accendere una scintilla. Con Rino in panchina, quella scintilla sembra già pronta a esplodere.


Un passaggio di testimone delicato

La separazione da Luciano Spalletti ha lasciato non pochi strascichi, ma la Figc ha voluto agire con decisione: Gattuso rappresenta una figura forte, con carisma e identità.

Dopo la dolorosa sconfitta per 3-0 contro la Norvegia, che ha complicato il cammino verso il Mondiale, l’Italia aveva bisogno di un cambio netto. E il nome dell’ex tecnico di Milan, Napoli e Valencia porta con sé proprio l’idea di un nuovo corso grintoso e diretto.