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·4 luglio 2025

«Intimidazioni e vallette»: la redazione di RaiSport sfiducia il direttore Petrecca

Immagine dell'articolo:«Intimidazioni e vallette»: la redazione di RaiSport sfiducia il direttore Petrecca

Continua lo scontro tra la redazione di RaiSport e il nuovo direttore della rete, Paolo Petrecca. I giornalisti infatti hanno ribadito la sfiducia, la quarta espressa in poco più di tre mesi. Con 47 voti a favore e uno solo contrario, l’assemblea della redazione sportiva ha deciso di entrare in stato di agitazione, affidando al Comitato di redazione un mandato per tre giorni di sciopero. L’ipotesi è che la protesta possa concretizzarsi in occasione dell’inizio della Serie A.

“All’indomani della doppia mancata approvazione del piano editoriale, la redazione di RaiSport, Roma e Milano unite, torna a ribadire la propria sfiducia nell’operato del direttore Paolo Petrecca”, si legge nella nota dei giornalisti di RaiSport.


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“L’azienda non può ignorare che in seconda chiamata solo 30 giornalisti su 105 aventi diritto al voto abbiano detto sì a un direttore che in tre mesi e mezzo ha promesso spazi, promozioni e programmi senza visione d’insieme e intesa con l’azienda in termini di palinsesto, pianta organica e budget”.

“Nell’anno delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina e dei Mondiali di calcio, la maggioranza della redazione sente la responsabilità di chiedere ai vertici aziendali un immediato cambio di rotta per evitare di compromettere due eventi strategici per la Rai tutta. La redazione vive in un clima di pesante intimidazione ribadito dallo stesso direttore nella discussione del secondo piano editoriale, nel quale ha tenuto più volte a precisare che chi non è con lui è contro di lui e che anche in caso di sfiducia, lui sarebbe andato avanti forte del consenso dell’azienda”.

“A tal proposito chiediamo all’azienda stessa cosa pensa del trattamento riservato a donne e madri lavoratrici Rai, considerando la richiesta del direttore – sempre in sede di discussione del secondo piano editoriale – di affidarsi in toto alle sue decisioni senza pensare – testuale – al fatto che bisogna riprendere i figli a scuola a una certa ora”.

“È una frase in linea con il percorso di valorizzazione delle donne e di promozione della parità di genere in cui è impegnata la Rai, anche pensando al contratto di servizio? Guardiamo peraltro con grande preoccupazione all’immagine della donna che la direzione di RaiSport ha deciso di fornire, non valorizzando – soprattutto in ambito femminile – le risorse e le professionalità interne e ingaggiando figure esterne (a quale prezzo poi?) per co-conduzioni di programmi chiave per la testata”.

“Una cosa sono i talent, altro sono le vallette e la stagione delle vallette è passata senza rimpianti. Alla stessa azienda chiediamo cosa pensi di dirigenti minacciati se non si fossero prestati a raccogliere voti per il passaggio del piano editoriale”.

“L’organizzazione del lavoro è ai minimi storici a causa dell’indebolimento numerico di redazioni chiave come il calcio e il coordinamento tg, un indebolimento figlio di un rimpasto che ha obbedito come logica solo alla fedeltà a Paolo Petrecca e non al merito, ritenuto dal direttore non sufficiente per lavorare con lui. Alla luce di tutto questo la redazione di RaiSport, Roma e Milano unite, ribadisce il suo No e chiede all’azienda un cambio di rotta immediato”.

“Con 47 voti favorevoli e uno contrario, l’assemblea proclama lo stato di agitazione e affida al CdR un pacchetto di tre giorni di sciopero”.

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