Inter, c’è un clamoroso +352! Un oro fatto e cresciuto in casa – CdS | OneFootball

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·10 settembre 2024

Inter, c’è un clamoroso +352! Un oro fatto e cresciuto in casa – CdS

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Il percorso di crescita dell’Inter, in questi anni, è stato a dir poco clamoroso ed esorbitante. Non solo dal punto di vista dei risultati, ma anche economico. I numeri parlano chiaro.

CHE LAVORO! – Se l’Inter è ritornata a splendere in Europa e nel mondo tanto lo deve al lavoro stratosferico del proprio management e del campione in panchina, Simone Inzaghi. Il trio Beppe Marotta-Piero Ausilio-Dario Baccin, rispettivamente presidente e AD, DS e vice DS, ha saputo lavorare in maniera egregia comprando a poco e costruendo intorno a questi investimenti un patrimonio di grandissime proporzioni. Scrive il Corriere dello Sport, l’Inter è la squadra con il delta maggiore tra il costo della rosa, ossia quanto è stato speso per comprare i vari giocatori, e il suo effettivo valore, quindi la somma delle quotazioni di ogni elemento. Nel caso nerazzurro, si passa addirittura da 321 milioni, come investimento complessivo, a 673. La differenza è di 352 e significa aver ottenuto un rendimento di più del doppio.


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Inter, in tanti hanno aumentato il loro valore: che crescita!

CRESCITA – Continua il Corriere dello Sport, nel gruppo delle formazioni di prima fascia della serie A, però, l’Inter è effettivamente quella che si è comportata meglio anche come percentuale di crescita. Hanno fatto bene anche Milan, Atalanta, Lazio e Bologna. Ovviamente, l’acquisto di ben sette parametri zero (che bisogna pur scovare e crederci) ha aiutato e non poco il club in questa scalata. Thuram oggi (secondo Transfermarkt) vale 65 milioni di euro, mentre Calhanoglu 45. Entrambi valorizzati al massimo da Inzaghi. Dimarco, ragazzo del vivaio e trattenuto dall’Inter proprio per volere di Inzaghi, oggi è tra gli esterni mancini più bravi al mondo: il suo valore è di 50 milioni di euro. Capitan Lautaro Martinez, comprato a 25 nel 2018, oggi addirittura ne vale 110. Una marea! Ma ci sono anche gli esempi di Alessandro Bastoni e Nicolò Barella, passati rispettivamente da 31 a 70 e da 45 a 80 milioni. Ha avuto una crescita economica di un più 20 pure Benji Pavard. Ovviamente, c’è anche l’eccezione che conferma la regola: ossia Correa, sceso da 31 a 6 milioni di euro.

Fonte: Corriere dello Sport – Pietro Guadagno

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