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·17 giugno 2025

Inchiesta ultras, oggi la prima sentenza: protesta dei tifosi fuori dal carcere

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È attesa oggi pomeriggio, a partire dalle 14.30, la prima sentenza in merito all’indagine che quasi otto mesi fa ha praticamente azzerato i vertici del tifo organizzato di Inter e Milan.

Come riporta l’edizione odierna di Tuttosport, la sentenza odierna non riguarda Francesco Lucci, fratello di Luca considerato il capo della curva Sud milanista, Riccardo Bonissi e Christian Rosiello. Per questi tre bisognerà aspettare giovedì.


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Per quanto riguarda il procedimento che si concluderà oggi con la sentenza, l’accusa ha chiesto in totale oltre 100 anni di carcere per gli indagati, fra cui compare il già citato Luca Lucci, per cui è stata richiesta la condanna più alta: 10 anni di reclusione, quattro anni di libertà vigilata. Lucci è stato oggetto di una maxi indagine, che rientra come uno dei filoni dell’inchiesta ultras, su un presunto giro di droga internazionale.

Inoltre, Lucci, insieme al suo braccio destro Daniele Cataldo, è accusato di essere il mandante, mentre il secondo dovrebbe essere l’esecutore materiale, del tentato omicidio di Enzo Anghinelli, sopravvissuto all’agguato nel 2019.

Per quanto riguarda, invece, l’altra sponda del Naviglio, quella nerazzurra, sono stati chiesti nove anni di reclusione per Andrea Beretta, già in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, e diventato negli ultimi mesi collaboratore di giustizia, portando gli inquirenti a chiarire diversi aspetti anche per quanto riguarda la morte di Vittorio Boiocchi, ex capo della Curva Nord ucciso sotto casa nel 2022. Gli altri capi ultras interisti, Marco Ferdico e Giuseppe Caminiti, sono stati oggetto di una richiesta di reclusione da parte del pubblico ministero di otto e sette anni.

Nel processo, va ricordato, che come pati civili si sono costituite sia Inter che Milan, ma anche la Lega Serie A. Le richieste di risarcimento, prevenute ai giudici, sono pari a quasi 1,4 milioni di euro. La sentenza odierna, inoltre, sarà attesa anche da un gruppo di ultras che durante la lettura della sentenza saranno presenti all’esterno del carcere milanese di San Vittore.

I capi di imputazione per i vari indagati vanno dall’estorsione ad aggressioni e intimidazioni, con i pm che hanno provato a dimostrare come i rispettivi gruppi ultras possano chiaramente rientrare in due autentiche associazioni a delinquere, con l’aggravante mafiosa contestata agli interisti.

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