Il monopolio UEFA comincia a scricchiolare | OneFootball

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·9 maggio 2021

Il monopolio UEFA comincia a scricchiolare

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Il Presidente dell’Uefa Alexsander Ceferin sta giocando pericolosamente con il fuoco. Le minacce di possibili esclusioni dalle coppe europee non sembrano minimamente aver fatto tremare nessuno dei tre club “ribelli”, i comunicati congiunti di Juventus, Real Madrid e Barcellona parlano chiaro: si tratta di minacce e pressioni inaccettabili.

Si, perchè i tre club fondatori hanno agito, e stanno ancora agendo, nel rispetto di tutte le leggi. Anche in questo caso c’è il tribunale di Madrid che si è espresso dicendo come il progetto di una Super Lega sia perfettamente compatibile con i principi di “libera concorrenza” e di “libero scambio”, mentre è il monopolio esercitato da FIFA e UEFA ad essere incompatibile con le norme regolatrici dei principi non solo di libero scambio, libera concorrenza, libertà di impresa e diritto di proprietà.


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Ed proprio qui che la UEFA comincia a tremare. Si, perchè se la guerra dovesse finire tra le aule dei vari tribunali, ipotesi paventata dal “Corriere dello Sport”, il calcio europeo così come lo conosciamo rischia di subire dei cambiamenti radicali, con il massimo organismo del calcio continentale, la UEFA, si vedrebbe molto probabilmente togliere il monopolio per l’organizzazione delle manifestazioni del nostro continente e lasciare ai club libertà di organizzazione.

PACIERE INFANTINO

Per far si che il parere del tribunale di Madrid non diventi sentenza, il Presidente della FIFA Gianni Infantino sta cercando la via del dialogo: “Appoggiamo la UEFA nel suo rifiuto alla Super Lega, ma il mio ruolo è anche quello di lavorare e cercare di trovare una soluzione pacifica”.

Il numero uno elvetico del massimo organismo mondiale si sta augurando che la questione non finisca nelle aule di giustizia, e forse nemmeno la UEFA se lo augura, visto che sono decorsi i termini, 20 giorni, di un eventuale ricorso alla Corte di Giustizia Europea.

Il calcio europeo si sta pericolosamente avvicinando ad un possibile “giorno del giudizio”. Evitare la guerra, almeno dal punto di vista delle istituzioni calcistiche, potrebbe essere l’unica soluzione per evitare dei cambiamenti epocali.

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