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Mario De Zanet·20 settembre 2019
🔎I 5 giocatori più sottovalutati d'Europa

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Mario De Zanet·20 settembre 2019
Spesso i giocatori non vengono riconosciuti per quel che sono. Spesso, nel bene o nel male, si valutano aspetti di giocatori che nascondono il reale valore e trascurano il suo impatto sul gioco.
Oggi omaggiamo 5 giocatori dei maggiori campionati europei, che non ottengono il credito che meriterebbero.
A 25 anni il centrocampista dei Saints ha ancora il tempo per raggiungere la fama che merita, ma sinora è ancora poco considerato, tanto che Southgate, CT dell’Inghilterra, lo ha schierato soltanto in un’occasione.
Estremamente affidabile, Redmond è il classico giocatore apprezzato da ogni tecnico: quest’anno è stato votato giocatore dell’anno al St. Mary. Ora è infortunato e i Saints lo attendono, perché é troppo importante per la propria squadra.
Altre menzioni: Heung-min Son (Tottenham), Łukasz Fabiański (West Ham), Ashley Barnes (Burnley), Fabian Schär (Newcastle).
In estate, il francese ha scelto di lasciare il Rennes ed effettuare il salto di qualità, passando al Lille. Se saprà adattarsi anche nel Stade Pierre-Mauroy, allora a Lille possono stare tranquilli.
È il classico giocatore invisibile, quel che giocatore che si nota soltanto quando è assente: si tratta del classico leone che lavora a distruggere il gioco avversario. André non ha mai lasciato la Francia e ciò non lo aiuta, ma quest’anno avrà finalmente la vetrina della Champions League, dove potrà mettersi in luce.
Altre menzioni: Kenny Lala (Strasburgo), Valentin Rongier (Nantes), Gaätan Laborde (Montpellier), Yunis Abdelhamid (Reims).
La sua tecnica e la sua intelligenza gli permettono di collocarsi in diverse posizioni nel centrocampo del Valencia, di cui è capitano e dove gioca dal 2011.
L’estro di Parejo era noto sin dalla gioventù, quando era una stella del Real Madrid e veniva ritenuto un patrimonio prezioso addirittura dalla leggenda Di Stefano.
A Madrid però non esplode e si distingue soltanto quando passa al Getafe, in un’esperienza al Getafe precedente al Valencia: essere spagnolo lo ha oscurato alle spalle dell’immensa classe di altri, come Iniesta e Xavi, ma Parejo è qualcosa di estremamente prezioso.
Altre menzioni: Hugo Mallo (Celta), Raúl García (Athletic Club), Joan Jordán (Sevilla), Willian José (Real Sociedad).
Meno famoso del connazionale Vidal, Aranguiz assomiglia al blaugrana per intensità, ma è ancor più versatile.
La sua carriera tuttavia non è esplosa come ci si attendeva, nonostante spesso Arànguiz abbia giocato estremamente bene: Aranguiz sa esprimersi in entrambe le fasi e ciò le rende un giocatore cruciale anche nel Cile, dove ha condiviso la mediana con Vidal e Pulgar nell’ultima Copa America.
Godeteveli in questa stagione: il suo contratto scade nel 2020 e il giocatore del Bayern sembra destinato a tornare in Sudamerica.
Altre menzioni:Kevin Kampl (Lipsia), Kevin Vogt (Hoffenheim), Rune Jarstein (Hertha Berlino), Danny da Costa (Eintracht).
Veniamo a noi, alla nostra Serie A: la risposta parla spagnolo.
L’adattabilità di Callejon, il suo sacrificio e la sua intelligenza sono qualcosa che raramente cade sotto la luce dei riflettori, ma Ancelotti, come Sarri, lo ritiene fondamentale.
79 gol in 69 assist negli anni italiani sarebbero un dato sufficiente a spiegarne la grandezza, ma c’è anche un encomiabile e perfetto lavoro difensivo cui il Napoli non può rinunciare.
Altre menzioni:Armando Izzo (Torino), Remo Freuler (Atalanta), Francesco Caputo (Brescia), Manuel Lazzari (Lazio).